lunedì 16 dicembre 2019

Centovent'anni di passione



Il compleanno di uno dei club più titolati al mondo, a cui appartiene la mia fede calcistica, permette di puntualizzare alcuni aspetti: se da una parte è vero che la migliore squadra è la propria, dall'altro tifare Milan è un'appartenenza speciale, molto speciale. 
Gli alti e bassi che hanno costellato i 120 dalla fondazione del club, sono la carta d'identità dei suoi tifosi. Dalla serie B al trono del mondo, dalle giocate del Cigno a quelle di Suso, da Gianni Rivera, il più grande di tutti senza ombra di dubbio, a quelle del turco che non voglio neppure nominare. Dall'incredibile epopea degli Invincibili al pareggio interno col Sassuolo. 
Gloria e mortificazione, spettacolo e vergognose esibizioni. Il Milan ha iniziato a brillare di luce propria nell'ultimo ventennio grazie al sacchismo, alla tenacia di Capello, al trio olandese con quel Van Basten che se non si fosse infortunato avrebbe oscurato persino Pelè e Maradona. 
Passione Milan, anche nei momenti bui come questo. Le Sette Sorelle in bacheca esplicitano più di ogni altro arzigogolare la maestosa potenza dei rossoneri. 
Le gioie irrefrenabili che la compagine ha saputo regalarci non potranno mai essere offuscate da momenti indecenti come il presente. 
La difesa più forte a memoria d'uomo, il Capitano, Paolino e Billy è il simbolo della durezza dell'appartenenza ai colori sociali. 
Essere del Milan è un onore, un piacere, un privilegio. 
Buon compleanno Campioni! Se ponete attenzione udirete il continuo rosicamento di molti che vorrebbero ma non possono. Se in quei tempi magici avessimo avuto con noi pure il Portoghese con il Cerchietto, avrebbe fatto panca. Il resto è confettismo per la miriade di asini raglianti alla luna. 
Vamos! 

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