Partendo dal presupposto che la Nutella si mangia con qualsiasi farinaceo, legume, vegetale, minerale, fosforo che dir si voglia, abbiamo assaggiato i nuovi biscotti usciti dal regno fiabesco di casa Ferrero, dopo una preparazione di qualche anno a causa del miracolo, poi avvenuto, di saldare due dischi di pastafrolla per contenere l'aureo alimento nettare degli dei golosi.
A prima vista i biscotti si presentano normali, chiari, con un cerchio marroncino, preludio di ciò che avverrà a breve; all'olfatto si percepisce un profumo di sottobosco autunnale post pioggerellina costante, permeante bacche e castagne dischiuse. Una volta introdotto il biscotto non attizza particolarmente nessuna papilla, il sapore ricorda quello della pasta lasciata a lievitare dalla nonna sulla madia prima che iniziasse la TV dei Ragazzi. L'apoteosi si raggiunge allorché il canino aggredisce l'involucro, lasciando fuoriuscire il nettare degli dei in una versione "in formissima": non appena si diffonde in fauci, l'epiglottide scampana a festa, le papille cantano all'unisono l'Inno alla Gioia di Ludwig, il cervello sgomma ricordando eventi lontani lustri, le ghiandole salivari si trasformano in fontane con getti animati, la lingua batte sul palato in modalità AC-DC! Tutto canta e grida di gioia! (cit.)
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