C’è una data che, per fortuna, tenterà di evitare l’ennesimo ritorno dell’”Uomo Forte”, in questo caso pure gradasso e con poche sinapsi, nei nostri lidi: 2022, l’anno in cui si dovrà eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Tutti, dall’Europa ai pochi sani di mente in circolazione nei meandri della politica italiana, vorranno evitare che lo possa eleggere una maggioranza schiacciante del tipo adoratori del dio Po, onde evitare un’ascesa al Colle di tipi alla Rutto Calderoli. Per questo occorrerà grande lungimiranza di Mattarrella e, sopratutto, la ricerca di un’altra maggioranza: Cinquestelle e PD, a patto che questi ultimi si “derenzizzino”, trovando menti capaci di affrontare tematiche al momento impossibili da approvare, tipo la riduzione dei parlamentari, la riforma della giustizia, l’inasprimento delle pene per gli evasori, leggi che dovrebbe essere nel dna di un partito della sinistra e che, nell’attuale realtà, sono viste come spauracchi, visto la presenza ancora determinante di devoti del Ballista di Rignano.
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