giovedì 15 novembre 2018

Ligure ingombrante



giovedì 15/11/2018
IL PERSONAGGIO
Ruspe, burqa, corsi di boxe: com’è umana la Pucciarelli
SALVINIANA - LA CARRIERA POLITICAMENTE SCORRETTA DELLA NUOVA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PER I DIRITTI DELLE MINORANZE

di Tommaso Rodano

Salviniana al cubo, devota alla sacra effigie della ruspa, paladina della destra nera ligure che si è data una tinta di verde ed è salita sul carro della Lega, nazionalista e vincente. È il ritratto della senatrice Stefania Pucciarelli, nuova presidente della commissione per la Tutela dei diritti umani. Una carica che nella passata legislatura era di Luigi Manconi, e che fino a ieri le è stata contesa da Emma Bonino.

Invece tocca a Pucciarelli, malgrado una biografia ruspante e politicamente scorretta. Non c’è solo l’episodio che ora ricordano tutti: il “Mi piace” a un post su Facebook che suggeriva l’uso dei “forni” per i migranti. La frase, per la precisione, era questa: “Certe persone andrebbero eliminate dalla graduatoria. E poi vogliono la casa popolare. Un forno gli darei”. Pucciarelli all’epoca era una semisconosciuta consigliera regionale: il suo “like” le diede improvvisa fama, ma le costò una denuncia dall’Associazione 21 luglio (che si occupa dei diritti delle minoranze rom e sinti) e una convocazione al Tribunale di La Spezia, lo scorso 3 ottobre, per propaganda di idee “fondate sull’odio razziale” (reato per cui è stata archiviata). Lei si difese sostenendo che non aveva letto bene quella frase.

Su Facebook d’altra parte la sua attività è incessante. Giusto una settimana fa pubblicava la foto delle ruspe in azione in un campo rom nell’amata provincia spezzina, accompagnata dalle allegre emoticon dei caterpillar e da un severo richiamo alla legalità. Nessuna incoerenza: migranti, nomadi e islamofobia sono i temi a cui Pucciarelli si dedica dal principio della sua cavalcata politica.

Nel 2016 la nostra si presentò in consiglio regionale ligure in burqa (per chiedere la messa al bando del velo) e fu espulsa dall’aula per l’abbigliamento “non consono” dal collega di partito Francesco Bruzzone. Ad aprile 2017 lanciò una proposta di legge per negare “i contributi regionali alle strutture ricettive che ospitano i migranti”. Sempre in quel mese se la prese con il Pd che esprimeva la sua costernazione dopo la scoperta di cellule neonaziste alla Spezia. Questo il ragionamento dell’impeccabile Pucciarelli: perché i dem si preoccupano dei nazi visto che “nulla hanno proferito contro il vile attacco subìto dai giovani di CasaPound la scorsa settimana in centro città”?

Altre meritorie battaglie della leghista in consiglio regionale: un ordine del giorno per chiedere al ministero della Difesa di impiegare l’esercito sui treni Cinque Terre Express, infestati dagli extracomunitari; la protesta contro i corsi di boxe per migranti organizzati dalla Caritas a Santo Stefano Magra (La Spezia) e la contestuale organizzazione di un corso di autodifesa per le donne nella piazza del paese; la censura dello stesso comune di Santo Stefano Magra per aver coinvolto i migranti ospitati sul territorio in lavori di pubblica utilità, investendo la bellezza di 17 mila euro.

Questo costante impegno per la tutela delle minoranze l’ha portata all’apice (finora) della sua carriera politica: la presidenza della commissione Diritti umani. Un premio alla lunga militanza leghista, iniziata anche prima della svolta destrorsa salviniana. Alla quale Pucciarelli si è adeguata senza particolari disagi: tra la sua Sarzana e La Spezia – in quella zona ex rossa che ha mutato rapidamente pelle negli ultimi anni – la senatrice fa da chioccia a una generazione di giovani leghisti dalle idee non proprio democratiche. Come il 23enne Luca Spilamberti, che sui social ha pubblicato con disinvoltura scritte e immagini dedicate al Duce e a Predappio. O Cesare Crocini – che Pucciarelli si è portata a Roma come portavoce – che sul profilo whatsapp fa bella mostra di una bandiera nera.

Nessun commento:

Posta un commento