mercoledì 3 gennaio 2018

Boccia..to


Può un piromane divenir docente di un corso antincendio? E un claustrofobo guidare una spedizione di speleologi? No? E allora perché il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, discerne di politica futura, di prossimi governi di auspicata stabilità? “È fondamentale che ci sia un governo che punti sulla riduzione del debito pubblico, sulla lotta alla disoccupazione e sulla crescita” ha dichiarato, magari sognando altri sgravi fiscali per le aziende o qualche altro giochino alla jobs act, ovvero assumere prendendo incentivi per poi appena finita la baldoria mandare tutti a fan culo, godendosi il malloppo.

Estikazzi! La riduzione del debito pubblico secondo Boccia e compari altro non è che una riduzione di spesa, soprattutto quella sanitaria, incrementando la tanto agognata, per lor signori, e remunerativa privatizzazione della salute. Ma soprattutto il leader di Confindustria s’adombra nel sentir parlare di reddito di cittadinanza e flat tax (non in forma di chimera come promette il Vagante Puttaniere Pregiudicato). Sfido io! Le aliquote delle tasse van benissimo così, anzi, ancor di più: è perfetto, meravigliosamente perfetto, il controllo dello stato sul pagamento dei balzelli, tradotto: qui ad Alloccalia pagano soltanto i coglioni; i furbi, Confindustria in primis, assistono, divertendosi tra l’altro un sacco, all’annuale spennatura di coloro le cui tasse vengono prelevate alla fonte e con cui vien pagato pure il lampione adiacente il villone del riccone evasore e sofisticatamente evasivo, come i suoi innumerevoli ed illustri compari sparsi nella penisola, su come migliorare i servizi scadenti, sempre auspicando però una stabilità governativa, lontana anni luce dai famigerati populisti, e tanti incentivi spronanti la crescita... dei loro conti in banca! 

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