sabato 13 gennaio 2018

Lo sapevano tutti!



Mai mescolare affetti, emozioni con ribaldi. Eppure dal 20 febbraio 1986 ho dovuto, con pazienza inaudita, convivere con questa dicotomia: il cuore da una parte, il ribrezzo politico dall'altro. 
Prese il Milan che stava per fallire e lo portò sul tetto del mondo. Lo fece soprattutto per una questione d'immagine; la Squadra gli donò negli anni un 6% e forse più di consenso. Ma il Ribaldo è da sempre un trafficone, uno che porta capitali nei paradisi fiscali, che ha sfruttato la politica per i suoi porci comodi. 
Ed ora, leggo sul Secolo XIX, arriva il bello, quello che in ogni bar italiano che si rispetti era una certezza dalla scorsa estate: il pagamento cinese di oltre 700 milioni di euro per rilevare il Milan, parrebbe essere infradiciato da riciclaggio di denaro. 
Una tegola enorme sulla bandiera rossonera, che apre scenari apocalittici. L'ometto miliardario è accusato di aver intascato soldoni di provenienza illecita. 
L'acquisto cinese della società aveva destato sospetti su un'infinita schiera di normodotati: il cinesino muto, di cui non si conosceva nulla, spuntato da un cavolo, staccante un mega assegno coperto da soldi misteriosi, era ed è una doccia fredda, gelata. Dietro intravedemmo lui, il cinese meneghino ricompattato dalla chirurgia estetica, con il sorriso artefatto e sembianze tanatologiche, quel suo ghigno presagente sciagure, per noi, le solite promesse da brigante incallito come una delle ultime, la riforma delle tasse con un'unica percentuale di prelievo, la flat tax; lui, si proprio lui, che insegna a noi come pagare le tasse, rappresenta il fondo del barile. Non abbiamo bisogno d'altro, non ci serve nulla di più. 
Ma il cuore sportivo sanguina per questo viale del tramonto da troppo tempo annunciato! I colori sono patrimonio universale, ognuno di noi sogna altri allori per la sua compagine preferita. Il vedersi mescolare intrighi affaristici e beltà pallonare di parte, duole più di riveder l'Ingannatore Seriale nuovamente al comando, beffardamente, ignominiosamente, lucrosamente. 
Quello che oltremodo m'addolora in questo frangente già lacrimante, è la certezza che molti, troppi, lo stiano ancora ad ascoltare, come allocchi impenitenti! Capisco la percentuali di evasori compulsivi che da sempre a lui si riferiscono, e che sono anch'essi troppi, vergognosamente troppi. Ma chi non ha denari nascosti in isolette anonime, come può abboccare ancora oggi alle parole di un lestofante di tali dimensioni come è stato, è attualmente, e sarà nel futuro, il Pregiudicato trasformatosi in nuovo che avanza, auto affibbiatosi pure il titolo di Presidente sulle prossime schede elettorali pur non potendolo fare, giustamente, essendo già stato condannato definitivamente per evasione fiscale? 
Come cazzo fanno a credergli? Che siano tutti tifosi rossoneri? 
Aaaaargh!   

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