lunedì 15 gennaio 2018

Metri cubi 1,35


Misure, dimensionamenti, metri. E' tutto una misurazione. Ci si affanna in ogni dove per rilevazioni, ci si azzuffa per qualche acro in meno, pure tra fratelli, il catasto incute a volte terrore, molto ruota su contabilità, su metrature; andiamo all'Ikea e giriamo come pazzi con matita, foglio e metro arrotolato, misuriamo scaffali, letti, mobili. 
I ricchi nel porticciolo piombano in ansia allorché s'affianca loro uno yacht più lungo; le compagne, i parenti s'adombrano nel misurare una lunghezza per difetto; l'aereo privato più lungo dona pace e serenità ai proprietari. Ettari di terreni, centinaia di metri quadri di abitazione, Suv prossimi all'autocarro, mastodontici orologi d'oro, carati misuranti il lusso sfrenato e poi? 
Poi, nel lungo rettilineo compare una misura: 1,35 metri cubi. E' una dimensione standard, uguale per tutti, la livella per antonomasia: la cubatura cimiteriale, il loculo. 
Quello nessuno lo può ingrandire, anche se riposante un giorno in una faraonica cappella di famiglia. Non c'è riccastro, non ci sono architetti, né ingegneri che possano aumentarlo. 
1,35 metri cubi: tutto, ma proprio tutto, resta fuori da quello spazio, comprese le liti per averne sempre di più, le sopraffazioni sul più debole, le ingordigie senza fondo, gli ignobili giochetti per sottrarsi alle giuste gabelle, paganti e curanti il bene pubblico. 
Spiace a volte constatare la voluttà nell'ingigantire all'infinito il dimensionamento delle proprietà, a scapito di molti che non riescono ad avere nulla, la cui vita sembra un epocale calvario. Un accaparramento senza ragione, motivo di vita e di prevaricazioni illogiche. 
1,35 metri quadri a ciascuno. Il resto è solo confetti per asini. 

(PS: Si vede che oggi è lunedi?) 

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