mercoledì 31 gennaio 2018

I soliti fondelli


La voglia di fregarsene è un crescendo simile a quelli di Ludwig; pensare ad altro, distrarsi, lasciar tutto a navigar senza comandante. Hanno fatto le liste elettorali, hanno deciso per noi, senza paura di venir sfanculati. Possono far tutto, si sentono al solito i signori della nostra socialità. Stanno emergendo impresentabili ovunque, al sud la situazione è tanto grave da richiedere un intervento Onu. 
Collusioni incredibili, gentaglia riverniciatasi e pronta a immergersi nuovamente negli sfrontati affarismi. 
Il bacino di voti è dannatamente viziato da privilegi ed impunità: chi volete che votino gentaglia evadente tasse da lustri? Quale sarà il loro riferimento se non il solito? E la percentuale di voti sicuri? Alta, purtroppo alta, visto che tanti, un buon 30% degli italiani è rassegnato e non partecipa al voto con un ragionamento che aiuta i ribaldi: di politica non me ne voglio interessare, dicono. Peccato che la loro assenza agevolerà tutti coloro che campano a sbafo eludendo un centinaio di miliardi di balzelli che ricadono su chi le tasse le paga con prelievo alla fonte. 
Quindi? 
Credo che la nausea debba arrivare ovunque, chiunque sia permeato di sani principi debba disgustarsi davanti a questa invereconda messa in scena. 
Gli avi ci guardano, osservano il decadimento senza fondo della politica italiana che riassumo:
Hanno fatto una legge creante una situazione di stallo, un immobilismo pericoloso che, come da copione, sarà risolto con la classica "mano sul cuore per il bene del paese." E la soluzione sarà il matrimonio tra il Pregiudicato e il Bomba, alla faccia di Salvini che si troverà nel bivio senza soluzione: abbandonare e andare all'opposizione o convivere con il PD. 
Siamo ad un mese dalla catastrofe: un pregiudicato, un Delinquente Naturale (cit. Sentenza Corte di Cassazione nr 35279/13 del 01/08/2013) sta ritornando in auge, tra l'indifferenza generale, pronto a ritessere trame, lucri e quant'altro per i suoi possedimenti. E ci tornerà forte del consenso popolare, obnubilato nella mente e nel cuore dalle cialtronerie che le sue televisioni spargono nel paese, e dalle palle faraoniche delle promesse improponibili che continua a sparare durante le servili interviste e che nessuno, nessuno, smaschera. 
Se la coalizione di destra arriverà al 40%, e gli manca poco, il problema non si porrà. Governeranno loro, assestando la spallata finale alla nazione. Viceversa, nel caso la maggioranza non venga raggiunta, ecco arrivare in soccorso il nipotino egoriferito che ha composto una lista elettorale di validi scudieri fedelissimi, pronti a rimpicciolirsi culturalmente per il più becero degli accordi. I segnali ci sono già tutti: Casini candidato a Bologna per la compagine di sinistra dopo aver confezionato una soap opera in Commissione Banche, un batuffolo di cipria leggero, pacioso, senza colpevoli, senza perdenti. L'unico che ha pagato, non essendo ricandidato, è il senatore Andrea Augello che durante l'inchiesta parlamentare ha svolto il suo lavoro con dovizia e serietà, attributi che non si addicono ad una carnevalata di quello stampo. 
La candidatura PD di Cosimo Ferri, magistrato vicino alla destra, sottosegretario nei governi Letta, Bomba e Gentiloni, messo lì a controllare, per evitare leggi pericolose per il Condannato. 
Tutto è pronto, anche Formigoni, Lupi e tutta la ciurma. 
A noi non resta che il dilemma: mi disinteresso o lotto per evitare questa disfatta morale? 
Non ho dubbi: nel mio piccolo continuerò ad attaccarmi come un gatto ai loro genitali. Costi quel che costi!  
  

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