giovedì 23 febbraio 2017

Malattie spasmodiche


Questo anziano con il viso smunto e l'espressione persa, apparentemente potrebbe anche indurre alla compassione. Invece è Giovanni Berneschi per un mucchio di anni a capo di Banca Carige. Un monarca inossidabile e, si credeva, inattaccabile. 
Ma Berneschi era malato, di quel male oscuro e sperduto in ogni generazione che riduce il portatore ad arraffare denari, immobili, azioni, insomma qualsiasi risorsa per cercare, senza riuscirvici, di appagare l'arsura interiore, nascente da sinapsi distorte che portano l'ammalato a dimenticarsi che un giorno dovrà morire e che tutto sommato conviene godersi vita ed affetti prima che sia troppo tardi.
Invece il banchiere Berneschi ha vissuto, pare, diversi lustri ingurgitando a più non posso acquistando, come ritiene l'accusa, appartamenti e quant'altro a prezzi spropositati utilizzando soldi della banca, per poi dividere con altri i surplus deviandoli in società e conti correnti svizzeri.
Lo hanno condannato in primo grado a 8 anni e due mesi. I suoi compari, Ferdinando Menconi ex AD del ramo assicurativo a 7 anni, cinque anni e otto mesi al commercialista Andrea Vallebuona, quasi dieci anni all'imprenditore Ernesto Cavallini e poi via via altri sodali.
Hanno anche sequestrato 26 milioni di euro a Berneschi e tanti altri ai suoi amichetti. 
Ora, al di là del disagio a commentare le gesta di questo ex reuccio bancario, sorge spontanea una domanda, che poi è la solita: dove cazzo erano coloro che avrebbero dovuto controllare i flussi, le operazioni di Banca Carige? 
Come è possibile pensare ancora che il controllo di una banca sia più blando di un'omelia del Card Bertone?
Come è possibile che Consob e Banca d'Italia siano così squallidamente prone al volere di delinquenti? 
Al solito la storia mefitica di banca Carige ha anche il lato più oscuro: Berneschi imprestava soldi ad amici potenti i quali i più delle volte non li restituivano, mentre al popolino i prestiti venivano elargiti solo dietro la presentazione dei soliti 5 kg di carta bollata e non. 
E stiamo tutti insieme per aprire il portafoglio e buttare venti miliardi di euro dentro alle spelonche peggiori della casa di Alì Babà che chiamano banche! 
Un paese di merda alla fine, si nota soprattutto per questo inqualificabile comportamento e dall'assenza di dignità in chi guadagna centinaia di migliaia di euro all'anno, facendo finta di controllare. 
Mi scuso, ma dal cuore mi esce senza che lo possa frenare anche un'altra cosa: un sonoro e sontuoso vaffanculo a lor signori! 

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