Il salesiano Elkann è proprio sfortunato
DI MARCO PALOMBI
Il salesiano John Elkann è stato davvero sfortunato, va detto. Tutto era già apparecchiato: lui restituiva al Fisco il maltolto (180 milioni) e si proponeva per la “messa in prova” dai preti per 30 ore al mese per 10 mesi, la procura accettava e si chiudeva almeno la falla dell’inchiesta penale nata da un esposto di sua madre Margherita Agnelli de Pahlen sull’eredità di nonna Marella Caracciolo Agnelli (sì, i cognomi sono molti, ma i soldi di più). Andrà così alla fine, ma intanto il buon John deve fare i conti con l’ennesima figura di palta: come ha rivelato La Verità, in Procura a Torino, proprio all’ultimo secondo, sono arrivate certe carte chieste per rogatoria a Svizzera e Lussemburgo. Non ci crederete, ma in quelle del Granducato è spuntato un altro Trust mai dichiarato con dentro 250 milioni gestito da uno studio citato nei Panama Papers. La cosa deliziosa è che questo “Piz Nair” – il nome della montagna che domina Sankt Moritz, mica Scurcola Marsicana – è sconosciuto pure al fisco svizzero, dove molto teoricamente risiedeva la nonna del presidente di Stellantis ed Exor, la holding (olandese) della famiglia. Si vedrà se qualcuno vorrà approfondire, ma gli Agnelli si confermano i più globali tra gli italiani: dal Delaware alle Isole Vergini Britanniche, dal Lussemburgo alle Bahamas, dal Liechtenstein alla Nuova Zelanda, non c’è angolo del mondo in cui non spuntino – e da decenni – società o soldi della famiglia con cui l’erario ha scarsa o nulla familiarità. La cosa è talmente nota che gli stessi avvocati di Elkann hanno scritto che il fatto che suo nonno Gianni Agnelli avesse all’estero un patrimonio “che non era stato dichiarato al fisco italiano” è un “segreto di Pulcinella”. È una sorta di tradizione di famiglia, perché interromperla? Magari saranno proprio queste competenze fiscali il cuore della “formazione di insegnanti e operatori sociali” o “del tutoring con gruppi di studenti” di cui il presidente di Exor dovrebbe occuparsi dai salesiani in accordo con quei burloni dell’Ufficio esecuzione penale esterna: d’altronde se l’incontro con Elkann, come ci auguriamo, li porterà al successo, anche a loro prima o poi tornerà utile un trust alle Bahamas. Siamo sicuri che da qualche parte lo ha scritto pure Don Bosco…
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