Certo che in duemila anni di storia mai si è verificato ciò che giovedì avverrà, un Papa che celebrerà le esequie del suo predecessore! Un evento inaudito, un unicum che molti adepti alle dietrologie, all'astrologia interpreteranno come evento nefasto, preludio di sciagure immani. Ma l'inaudito è già di casa da un pezzo su questo pianeta: è normale ad esempio che il cinquepercento detenga metà delle risorse terrestri? Che l'ordine economico sia retto dalla nefasta regola del tendere all'infinito i profitti, che le medicine siano in mano a poche multinazionali, che la ricerca farmacologia si occupi soltanto di problematiche altamente remunerative, che nessuno si concentri sul prossimo flagello ovvero i superbatteri, che la natura violentata dall'inquinamento e dall'emissione di gas sia ancora pedissequamente trascurata da ovvie, per loro signori, ragioni economiche? Che ancor oggi il nostro paese non sia in grado di svelare i complotti della stagione della destabilizzazione, come cioè abbia potuto quel bastardo di Gelli gran burattinaio soverchiare le regole democratiche senza alcun freno, come possa essere esistito uno stato parallelo con accordi tra mafia e servizi segreti? Che l'attuale compagine governativa si stia attualmente sollazzando nelle poco innevate località da vip senza che nessuno la faccia precipitosamente tornare nella capitale per piacere le proteste dopo aver legiferato a favore dei soliti noti, lasciando la maggioranza italica in balia di aumenti, strozzinaggi e sperequazione forsennata?
Sono molti i fatti inauditi; quello di giovedì sarà solo l'ennesimo.
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