sabato 21 gennaio 2023

Daje Marco!

 

Il ministro umarell
di Marco Travaglio
Il cosiddetto ministro della Giustizia Carlo Nordio può dirsi soddisfatto. Un mese fa abbiamo lanciato un sondaggio online per eleggere il peggior Guardasigilli di sempre e ha vinto lui, scavalcando impiastri di tutto rispetto come Biondi, Castelli, Alfano e Cartabia. Ieri la raccolta di firme per cacciarlo ha superato le 40 mila in mezza giornata. Del resto, ci voleva del talento per trasformare un colpo di fortuna per il governo come l’arresto di MMD in un suicidio di massa, dichiarando guerra ai pm e agl’investigatori che l’hanno messo a segno. Chissà cosa ci ha trovato in lui la Meloni per strapparlo al suo habitat naturale – Forza Italia – e candidarlo al Quirinale, poi alla Camera, infine alla Giustizia. Perché di Nordio tutto si può rimproverare fuorché di nascondere le sue pessime intenzioni. È da quando, nel 1995, Craxi latitante ad Hammamet fu intercettato al telefono con un certo Salvatore (poi risultato essere l’avvocato Lo Giudice, che definiva Nordio “uno fidato con cui stiamo lavorando assieme” contro il pool Mani Pulite), che detesta le intercettazioni e i magistrati più bravi di lui (cioè quasi tutti).
Se FdI voleva accreditarsi come una destra nuova e diversa, legalitaria, devota a Borsellino e alla “certezza della pena”, l’ultimo da ingaggiare era lui. Anche perché è talmente pieno di sé da ignorare il consiglio di starsene zitto e buono per un po’, lasciare che gli italiani si scordino la cattura di MMD, e poi infilare la schiforma delle intercettazioni in qualche leggina sulla foca monaca fra luglio e agosto, quando la gente è al mare. Mentre Meloni&C. gongolavano perché l’arresto eccellente distraeva l’attenzione dalle loro figure di palta su condoni, rave, cash, pos e accise, lui si precipitava ad aggiungerne un’altra. E col solito stile dell’orecchiante che parla per sentito dire di cose che non sa, ma con gran prosopopea, come gli umarell ai cantieri. Uso ai salotti di Cortina e alle terrazze romane più che alle aule giudiziarie, s’è infilato in chiacchiere da bar sulle intercettazioni che rovinano i galantuomini (tipico cruccio dei riccastri e delle damazze che temono per l’argenteria), i pm che intercettano a casaccio, i marescialli che poi chissà cosa trascrivono, signora mia dove andremo a finire. Ha spacciato condannati e prescritti per innocenti perseguitati e tizi mai intercettati per vittime delle intercettazioni. E ha paventato un altro Parlamento “supino ai pm”, quando gli ultimi otto parlamenti hanno varato un centinaio di leggi anti pm e pro delinquenti. Senz’accorgersi che, specie nel post-MMD, all’ipotesi di un Parlamento supino ai pm antimafia, la gente risponde: magari! Quando Meloni&C. lo restituiranno alla sua vera vocazione, quella di umarell, sarà sempre troppo tardi.

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