martedì 25 agosto 2020

Anomalia spinta

 

Stamani mi sono alzato con un obbiettivo: scrivere qualcosa di impopolare. Ma si dai! Perché cercare sempre l'anomala approvazione, il vezzeggiamento mediatico, l'apprezzamento di molti, e soprattutto: scrivo gratis, non per fini commerciali, solo perché mi sento di farlo. E allora diciamocelo: c'è qualcosa di molto ottenebrato attorno a noi, fatichiamo pure ad intravederlo. E' un modus operandi particolarmente privilegiato, che non si nota, non si ode, non facendo rumore per paura di innescare, a mio parere giusto, mugugno generalizzato. E' una pattuglia molto numerosa, oserei dire sotto certi aspetti, di casta. Vado avanti: è composta da tutti coloro che lavorano sotto la pubblica amministrazione. 

Ah l'ho detto! Molti di loro sono in un anomalo smart working, anomalo perché molto libero, incontrollato. Alcuni azzardano che resteranno in questa modalità fino alla fine del 2020, altri smentiscono, dicendo che molti sono già operativi, negli uffici pubblici. 

La stragrande maggioranza dei cosiddetti statali stanno lavorando da casa, dove per "lavorando" s'intende, per certi settori, una cassa integrazione mascherata da pieno stipendio. Attenzione: sto dicendo quello che penso e quello che la documentazione in merito mi agevola a dire. Non ho rancori ed invidie per questa enorme categoria. Ma per alcuni settori annuso un certo approfittare della pandemica realtà, quasi che sia dovuto di diritto il ricorrere a restare a casa, mentre altre realtà, cameriere, operatori in autogrill per intenderci, parrebbe esserne esenti. E' il silenzio dei fortunati a rombarmi in cervice e la prova del nove arrivata da poco e riferita al mondo della scuola: molti insegnanti e operatori scolastici infatti, pare si stiano lamentando per la prossima riapertura delle aule, invocando un paritario diritto riferito al mondo pubblico, per cui chiunque sia protetto dalle ali dello stato, dovrebbe essere esentato ad andare sul posto di lavoro. 

Estikazzi! Piacerebbe anche a me starmene a casa a spedire mail confermanti l'essere in vita! Ma così non è, lavorando nel privato! Ed ha pienamente ragione la ministra dell'Istruzione, quando ha accusato i sindacati di dar man forte a questa assurda, e patetica, richiesta di parte degli insegnanti. 

Non comprendo perché chi lavori nell'apparato statale debba usufruire dell'esenzione ad andare sul posto di lavoro e chi invece soffre le pene del privato, no. 

Ecco, volevo dirlo! Perché fondamentalmente mi ritengo libero di farlo. Piaccia o no. 


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