Non sono certamente un estimatore di Maurizio Belpietro. Però oggi ho comprato Libero, facendo quasi svenire l'edicolante come se avessi comprato qualcosa per il giardinaggio o il bricolage, visto che oramai mi conosce e sa del mio stato di vita adiposo.
Ho comprato Libero perché, nell'indifferenza generale, sta avvenendo un grave assalto alla libertà di pensiero. Si, proprio in queste ore stiamo perdendo altre posizioni in quella classifica che ci vede da oramai vent'anni in posizioni medio basse assieme a dittature africane.
Il neo compagno di strada del Bomba, il pluri inquisito Verdini, ha convinto l'editore di Libero, il mega padrone della sanità romana Angelucci, parlamentare di Forza Italia con il 98% di assenze, a togliere Belpietro dalla direzione del giornale, affidandolo a Vittorio Feltri che è favorevole al Si referendario.
Belpietro naturalmente è un convinto oppositore alle riforme preparate dalla fatina mnemonica Boschi.
L'Egoriferito quindi sta scatenando una battaglia epocale, agguantando tutti i media come neppure il suo zio puttaniere fece ai tempi del regno baldraccoso delle cene eleganti.
Repubblica, dietro un accordo con De Benedetti, si è già schierata. Libero da domani. Il Corriere tramite i soliti banchieri ha rilanciato all'offerta di Cairo e tra coloro che obbediranno al diktat dei poteri forti, emerge il Tronchetto Provera di tempi nefasti, a me simpatico come trovarmi al buio in una stanza con Tyson ebbro.
Vogliamo parlare del TG1? Nemmeno il Minzo sarebbe arrivato a tanto!
Sconcerto ed amarezza per un'aria dittatoriale che ci porterà fino ad ottobre in un clima non rispettoso della Carta Costituzionale.
Intanto aspetto con ansia il poveretto che verrà a suonarmi alla porta per convincermi a votare sì. Non lo invidio!
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