venerdì 29 aprile 2016

Inchiniamoci


Se nel nostro immaginario, viste le condizioni attuali in cui ci ritroviamo, avessimo idealizzazioni sbiadite nel nostro subconscio di termini quali "eroe, integerrimo, compartecipe delle sofferenze, caritatevole, uomo altissima moralità", la morte di Mohammed Wasim Moaz, medico pediatra di 36 anni, ci rinfrescherà il tutto!



Quest'uomo, questo medico non ha voluto lasciare Aleppo, terra assassinata da assassini puri, bastardi, vomitevoli con in testa l'obbrobrio dell'umanità intera, Asad, che il diavolo se lo prenda una volta per tutte, coadiuvato, pare, da i russi facenti capo a quel poco di buono di Putin.
Nonostante gli inviti di amici e parenti a tornare a cassa, Mohammed sapeva di essere rimasto l'unico in grado di curare i bimbi che le sopra citate vergogne viventi, quei malviventi a capo di nazioni che non hanno il minimo ritegno umano, unici nel regno animale, a colpire esseri inermi, fuorviati come sono dalle loro menti malate che l'Onu o chi per esso dovrebbero celermente estirpare dalla Terra. 
Rispondeva sempre "se io vengo via, come farebbero loro a guarire?" 
Ligio al suo dovere, si prodigava nell'aiutare piccole vittime della pazzia umana, operava perché la sua missione, la sua vocazione gli chiedeva questo, al di là di assassini e bombe. 
Ma il male si sa non ha confini. E i bastardi maledetti hanno colpito l'ospedale, senza nessuna pietà, perché maiali di quello stampo non ne conoscono il significato. 
Lo hanno ucciso assieme ad altri 24, donne e bambini. 
Lo hanno martirizzato, cercando di spegnere il suo nome, la sua professionalità, il suo eroismo che forse intralciava i piani di merda militari di questi insani di mente. 
Ma il nome di Mohammed è scolpito nei cieli, per sempre a simbolo ed esempio.
Mentre quello dei merdosi suoi assassini, scomparirà nel nulla, nel torbido oblio che meritano gentaglia di questo infimo stampo.
Grazie di cuore Mohammed! 
E riposa in pace assieme ai piccoli, alle loro madri che avresti voluto aiutare!

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