giovedì 28 gennaio 2016

Ha dell'incredibile!


Quante volte andando in macchina e vedendo con terrore gli oramai innumerevoli autovelox, abbiamo maledito questa arsura dei comuni, di quasi tutti i comuni italiani, i quali o per cattiva gestione o per riduzione di denari dal governo centrale, escogitano trappole infime per depredare automobilisti già di per sé depredati da accise, assicurazioni e quant'altro? 
Tante, credo. 
Adesso però c'è di più, molto di più.
Guardate questa lettera arrivata ad un'amica dal Comune di Vezzano Ligure in provincia di La Spezia...

E' in pratica un'intimidazione a scopo di lucro! 
Perché?
Ve lo spiego subito. 
Innanzitutto la data in alto: 21/12/2015. Questa lettera è stata inviata a La Spezia città, diciamo 20 Km di distanza. 
Ora, conoscendo le Poste Italiane le quali oramai sono banca, assicurazione, gelateria, paninoteca, centro gastronomico etc ma non curano più la distribuzione delle lettere possiamo pensare che, comprese le feste, la lettera in questione sarebbe dovuta arrivare diciamo... entro il 10 gennaio.
Invece no!
E' arrivata, udite, udite il 27 gennaio! A due giorni dalla data di scadenza. 
E cosa dichiara questo comune?
Che un'infrazione il 29 giugno 2012, quasi quattro anni fa, risulta non essere stata pagata e che di conseguenza l'importo di 159 euro è lievitato alla modica cifra di 331,10 euro!
Ci potrebbe stare, conoscendo i ricarichi. 
Ci potrebbe... se non fosse che, udite udite, la multa a suo tempo fu pagata!!!
Capito?
Sperando che tu abbia gettato via la ricevuta, dopo 4 anni ti mandano una lettera incandescente, minacciosa, intimante l'iscrizione nei ruoli dell'esattoria comunale e te la fanno recapitare solo, dico solo, 2 giorni prima della scadenza, facendoti andare nel panico più assoluto, più che trovarti in un ascensore di un grattacielo con un diarroico intento a rendere degno il suo ruolo! 
Vedo sempre il male anche dove non c'è?
Non credo! 
Questa letterina è un tentativo di cercare ulteriori risorse dalle tasche dei soliti idioti! 
Che siamo noi, che crediamo di vivere in un paese normale... 



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