venerdì 26 settembre 2025

L'Amaca

 

Quale sarà il Dio degli americani?
di MICHELE SERRA
Prima o poi, si presume che il Papa americano dovrà pronunciarsi a proposito dell’impressionante torsione della fede cristiana in chiave nazionalista e reazionaria che sta sconvolgendo lo scenario culturale e politico nel suo Paese. Una miriade di chiese e chiesuole protestanti, ma anche una parte importante del clero cattolico conservatore, sono al fianco di Trump nel nome del ripristino dei “valori tradizionali”.
In che modo, e con quale autorevolezza morale, un miliardario arrogante e sopraffattore possa onorare il Vangelo, non è chiaro. La cosa certa è che il suo avvento viene vissuto come una fuoruscita dalla deriva “liberal”, dal multiculturalismo, dal famigerato primato dei diritti, dalla corruzione mondialista dell’identità nazionale. I funerali di Kirk sono stati, da questo punto di vista, espliciti e perfino convincenti: nel senso che si è capito meglio fino a che punto la religione di Cristo, e il simbolo della croce, abbiano armato quel popolo bianco, perbenista, ben pettinato, con mogli e figli biondi, disposto a qualunque forma di esclusione dei dissimili pur di eternare se stesso, il proprio primato sociale ed economico, le proprie credenze e le proprie abitudini. E disposto anche a esiliare Darwin (e la scienza nel suo complesso) dalle librerie scolastiche perché la Ragione è una via diabolica, e già tutto sta scritto nella Bibbia.
Sono cristiano per nascita e, in parte, per educazione, non per fede. Non mi sento dunque eccessivamente coinvolto. Però mi domando quanto tempo dovrà passare perché — prima di tutto in America — i cristiani che hanno letto il Vangelo facciano presente ai cristiani che amano Kirk, e votano Trump, che sarebbe ora di leggerlo, il Vangelo.

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