mercoledì 20 novembre 2024

L'Amaca

 

Dopo i missili solo altri missili?
DI MICHELE SERRA
Lasciando agli esperti di strategie politico-militari il giudizio “tecnico” sulla mini-escalation di Biden a proposito dell’uso dei missili americani in Ucraina, va detto che non sembra elegante, e nemmeno prudente, che un presidente uscente adoperi le sue ultime settimane alla Casa Bianca per confezionare patate bollenti — come se non ci fosse già abbastanza roba sul fuoco. Se, a parti rovesciate, lo avesse fatto Trump, si parlerebbe di un colpo basso.
Più in generale grava sui dem (non solo americani, anche europei) una specie di rigidità mentale, quanto a guerra in Ucraina, che li inchioda al ruolo di portatori d’armi.
Detto che lungo l’immenso e incerto confine tra Europa e Russia si gioca una partita decisiva — il nemico vero che Putin ha nel mirino è la democrazia in Europa — è penoso pensare che questa battaglia si debba e si possa combattere solo con i missili e con l’allargamento della Nato a Est. Una parte non piccola del declino ideologico e politico della sinistra democratica occidentale è questo arrocco bellico, che si sta dimostrando impotente tanto quanto il pacifismo “senza se e senza ma”.
Le frange filorusse (e antidemocratiche) della sinistra non dem, alleate oggettive e spesso attive della destra estrema, contano poco e conterebbero ancora di meno se l’amministrazione Biden e l’Europa dem fossero riuscite, in tre lunghi anni, a non sembrare solamente i fornitori di armi di Zelensky, e avessero provato a mettere in campo qualche idea diplomatica o politica di calibro almeno pari a quello dei missili. Non lo hanno fatto e il paradosso, ora, è che perfino Trump potrà spacciarsi per uomo di trattative.

Nessun commento:

Posta un commento