Vent'anni non sono bastati, o meglio, son serviti per arricchire i signori della guerra, i quali, in fin dei conti son sempre coloro che tirano fuori i soldoni per creare il pupazzo che molti ancora credono essere l'uomo più potente al mondo, al secolo il presidente degli Stati Uniti d'America.
La vicenda afghana è la storia che non siamo noi, che non ci appartiene. Si è srotolata per un ventennio con il contorno di migliaia di morti e migliaia di miliardi di dollari buttati in questa cloaca che rappresenta l'ennesima prova dell'inutilità delle guerre, come Gino Strada profetizzò anni fa.
Ora che i talebani son ritornati al potere, il fuggi fuggi generale di coloro che credevano bastassero le bombe per porre fine ad un'anomala dittatura religiosa, è il timbro definitivo alla sconfitta di tutti, ma proprio tutti.
Domandina: se è vero che i talebani si finanziano con l'esportazione del papavero - eroina, come mai nessuno ha pensato di distruggerne i campi coltivati? Dai lo sappiamo tutti: l'Afghanistan è un enorme scrigno di risorse mefitiche, miliardi sbocciati dal papavero che vanno ad irrorare l'economia sommersa, autentico volano della finanza che si finge imbellettata e splendente.
Non ditemi, vi prego, che non lo sospettavate!
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