martedì 10 agosto 2021

L'infinita storia triste

 


Mi ero prefissato oggi di non pubblicare nulla, visto il clima vacanziero sia per lo scrivano che per i lettori. 

Ma l'ennesima tragedia sul lavoro mi obbliga ad esternare il mio disgusto per come viene gestito questo squallido assassinio sotto gli occhi di tutti.

Mi sono rotto le palle di usare i guanti di velluto cercando di dire e non dire. E allora: il solito rimbotto del Presidente Mattarella oramai è lapalissiano che nulla lasci di serio e riparatore. Scriva ufficialmente alle Camere e dica chiaramente che è giunto il momento di dire basta a questo vergognoso andazzo. 

Perché i controlli non ci sono, manca chi dovrebbe controllare, scientemente i cosiddetti ispettori vengono tenuti sotto la soglia minima per sperare che la loro azione possa servire a qualcosa; inoltre ci sono i subappalti dei subappalti dei subappalti! Via via che la catena si srotola, agli ultimi che dovranno svolgere l'attività, mancano le risorse per predisporre piani di lavoro utili ed idonei ad evitare la strage. 

Cantieri edili, fabbriche, ovunque la sicurezza viene vista come un costo da ridurre per portar più lucro a "lor ribaldi" 

Macchinari che vengono bypassati per produrre di più, Dpi che non vengono acquistati per il motivo già detto, piani di sicurezza evasi perché nemici della produzione portata all'eccesso solo ed esclusivamente per aumentare ricavi. 

I sindacati che proclamano l'oramai becero "scioperetto" che non serve ad una mazza. Le lacrime di coccodrillo ai funerali, le promesse di strette e controlli, chimere per allocchi. 

Mi sono rotto i coglioni di questa fiera del nulla, di questa giostra spietata sulle spalle dei soliti, e poveri, noti. 

Ogni giorno vengono assassinati inermi che tentano di portare il pane a casa. E questo stato colpevole, guidato da una casta inefficiente e dedita ai propri sollazzi, è responsabile in primis della strage di lavoratori. 

Ogni altra dichiarazione serve solo ad alimentare l'astio, il rancore, l'incazzatura, dei normodotati. 

Gente in piazza, presidi, blocco della produzione per giorni, se serve settimane. Occorre una seria risposta delle persone perbene, onde evitare l'ennesima e collaudata presa per il culo che ad ogni omicidio si ripercuote sulle nostre coscienze!

Basta! Basta morti sul lavoro!  

 

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