sabato 11 marzo 2017

Rimescolamento


Uno sdoppiamento d'identità è quello andato in scena ieri al Lingotto di Torino, ad opera del Bomba Egoriferito.
Sproloquiando al solito, come se si fosse reincarnato in qualcun altro, molto più adiposo, il nostro, anzi il loro, ha presentato la Novità, pur essendo egli stesso già da rottamare, ricordando in alcuni passaggi, la frase "è tempo di fare sacrifici" pronunciata in ere di grave crisi, da politicanti inossidabili e ricchi e da capitalisti mai satolli, vedasi ad esempio il fu Avvocato.
Dimenticandosi di essere stato sulla tolda per oltre mille giorni, il ridanciano di Rignano ha illustrato le nuove mosse politiche per recuperare la guida del partito e quella della nazione, come se la ferita referendaria e la sbruffonata di annunciare la propria scomparsa politica, appartenessero appunto ad un altro figuro.
Analizziamo alcuni passaggi:

"Siamo eredi della migliore tradizione e non reduci."

Al solito parte col botto, tipico dell'ebbro che entra nel bar annunciando di aver appena avuto un rapporto carnale con un'aliena.
Eredi della migliore tradizione: se si riferiva alla politica di sinistra attuata ai tempi di Enrico, il Bomba non solo ha sparato una colossale palla delle sue, ma aiuta chiunque dissenta dalle sue gesta, ad interpretare tali parole all'abbraccio che egli ha condotto e diretto con la migliore tradizione della cripto-tecno-rapace-crazia, al comando da decenni sul nostro suolo e composta da potere mediatico, finanziario, bancario ed evasore. Si, in questo caso siamo perfettamente d'accordo col comico toscano.

"Né leggero, né pesante: torniamo ad essere un partito pensante, che sappia dialogare ed ascoltare."

Quindi un'altra realtà con altri personaggetti (cit.) a collaborare con il vate. Se entrasse per sbaglio il Pensiero dentro al partito simil di sinistra, l'effetto sarebbe quello di un tifone incazzato: spazzerebbe anemiche persone, dedite ad una politica pro-loro, indaffarati a riparasi dietro a paraventi, simili a quelli cardinalizi di tempi non troppo lontani, proteggenti le loro nefandezze diaboliche dietro alle solite supercazzole di fedeltà, principi indissolubili e non negoziabili. La mefitica transumanza da un politico all'altro, vedasi esempi eclatanti in Orfini, Franceschini, Serracchiani (tra l'altro indaffarata anche in uno studio legale, che a parole dichiara di aver sospeso la collaborazione essendo presidente di regione), ne costituisce la prova inconfutabile. 
Che sappia dialogare ed ascoltare: incredibile voltafaccia al suo modus operandi, ossia "uomo solo al comando che agisce con cuffie in testa e senza non solo ascoltare nessuno, ma sbeffeggiando pure coloro che, casi sporadici, ha l'ardire di contrastarlo con impercettibili buffetti.

E per ultimo, l'apoteosi del renzismo: una ridanciana frase che non sarebbe venuta in mente neppure ad Isaac Asimov:

"Perché siamo qui? Per ridare senso alla parola "compagno" che deriva dal latino "cum panis", colui che divide l'essenziale, la cosa più importante che ha. Dobbiamo ritrovare il gusto di condividere, di discutere."

Che dire al proposito? 
Il compagno Bomba, assieme alle altre compagne e compagni dediti all'armoniosa collaborazione con banche, finanze, Farinetti e soci, con questa dichiarazione ha svelato l'essenza del nuovo, rottamante i rottamatori: l'ennesima e pantagruelica presa per il culo nei confronti di chi, oramai con poche speranze, crede ancora in un futuro migliore.   

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