giovedì 26 gennaio 2017

Toccato con mano


Al di là di letture e commenti al riguardo, ho scientemente toccato con mano, cosa voglia dire e cosa valga la rivoluzionaria ed innovativa riforma del lavoro effettuata dal Bomba, coadiuvata dal Poletti che ognuno di noi non vorrebbe avere come vicino di ombrellone, chiamata Jobs Act.
Dove lavoro infatti, ieri pomeriggio, sono stati convocati due operai, alle cinque della sera, quasi insufflando a questo un sapore di corrida, per altro amarissima, visto che i tori erano proprio loro.
Gli è stata consegnata una lettera, semplicemente una lettera, in cui vi era scritto che, a partire da oggi, venivano licenziati.
E null'altro.
Se questo è progresso, se questa è innovazione, occorrerà immediatamente che tutte le persone perbene, credo che ancora ve ne siano molte, mettano in moto le rispettive coscienze per manifestare il rigurgito, la nausea, di questa ignobile forma di schiavismo moderno, di questa presa per il culo senza pari, di questa degradante deriva che porterà in breve, a deleterie conseguenze. Nessuno, da Poletti in su, comprende il significato di rispetto per la persona, per i suoi bisogni, per le sue aspettative, per i suoi affetti. 
Lasciare a casa fulmineamente operati, impiegati rappresenta un ritorno a tempi bui che credevamo superati. I sindacati forse non hanno più voglia di far sentire la forza propria delle masse, impegnati come sono a far dell'altro, a volte a consociarsi con il potere imprenditoriale.
Il nostro paese sta precipitando verso una deriva improvvida, indecorosa, senza, soprattutto, dignità. 

Nessun commento:

Posta un commento