Alla Spezia siamo stati, per l'ennesima volta, cattivi. Mugugniamo su tutto: piazze, portali, parcheggi sotterranei, acqua cara, fogna a cielo aperto chiamata Lagora, talponi rifocillati grazie alla raccolta della rumenta, ospedale nuovo probabilmente sovrastimato (lo costruiamo come un'unità Dea 2 senza averne i requisiti di bacino d'utenza e nel futuro negli spazi inutilizzati qualcuno ci farà una fiaschetteria); c'incazziamo nel sentire Buren dire che per capire i suoi archi di piazza Autan, una razza come la nostra, da sempre dedita alla goduria dell'aspirazione del muscolo (cozze un cazzo!) c'impiegherà minimo dieci anni! E allora la vecchina volante con la scopa, anche quest'anno, ci sommerge di carbone, recapitatoci, al solito, nella nostra calza comune chiamata Enel, la quale, poveretta, vorrebbe bruciare il meno inquinante metano ma, vista la nostra cattiveria, è costretta ad alimentare le sue turbine con il carbone abbondante, frutto della nostra malsana inquietudine!
Respiriamo quindi i nostri misfatti, riproponendoci di essere più mansueti in quest'anno, speriamo, di svolta!
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