domenica 22 gennaio 2017

D'accordo


Ha perfettamente ragione il ministro Orlando (a proposito! E la legge sulla prescrizione?) allorché si dichiara d'accordo in merito alla riapertura di una discussione sulla figura di Bettino Craxi, per anni padre e padrone del partito socialista e della nazione intera. A tal proposito scrive che Craxi fu "una figura importante e controversa della sinistra che commise errori ma fu portatrice di grandi innovazioni e che propose un’ipotesi di modernizzazione del Paese" 
D'accordissimo Signor Ministro! Craxi introdusse, levigandoli, concetti culturali, espressioni politiche i cui risultati, chiamiamoli meglio, con il loro nome: disastri, sono ancora oggi sotto gli occhi di tutti. Il Cinghialone, lo chiamavano così, ha dato inizio ad un'era rappresentabile con un semplice oggetto, forse oggi desueto: la Busta. 
Basti ricordare alcuni dati al proposito: come scrive oggi Gomez, i lavori della Metropolitana di Milano costarono al tempo 192 miliardi delle vecchie lire, mentre ad Amburgo se ne spendevano 45. E tutto il sovrabbondante sugo finiva nelle tasche di tutti i partiti, grazie all'idea di riunire nelle mani di uno (Antonio Natali) il surplus scaturente dalle tangenti, provvedendo in seguito alla fraterna ridistribuzione equa ed omnidirezionale nelle mani dei cinque partiti maggiori (compreso il Pci)
Nacque in quegli anni la certezza che con la politica ci si poteva arricchire, non facendo più un cazzo di niente sino alla dipartita e, consequenzialmente, si crearono nicchie di casta in ogni dove, nei comuni, nelle regioni, a Roma, con l'obbiettivo di ingurgitare ricchezze privando il popolino dei propri diritti, arrivando oggi ad una cifra totale di circa un milione di persone viventi agiatamente grazie a questa forma evoluta di mala politica, tra una supercazzola e l'altra sparata per disorientare gli elettori. Grazie al craxismo abbiamo anche ereditato il ventennio del Puttanesimo, colpo finale alla socialità italica, grazie al compare Bettino, il Nano ha potuto foraggiarsi e crescere spaventosamente, per i suoi scopi personali, ingigantenti il patrimonio di famiglia. 
Craxi è stato lo starter, il viatico, il lasciapassare per questa stagione d'ingiustizie, soprattutto sociali, di questa malformazione democratica che, con l'aiuto basilare dell'ex presidente della repubblica in politica dal 1953, ci ha portato ad avere il quarto governo in carica senza averne votato la maggioranza, di questo connubio di forze politiche, questo insano mescolamento tendente al bene comune, di tutti loro, a questo partito democratico più di destra che di sinistra, guidato attualmente da un poveretto senza arte né parte, se non quella di raccontare sciocche fiabe indegne, messo al comando da coloro che parassitano ogni risorsa, ogni proposito, ogni speranza. 
Apriamo pure la discussione su Craxi, caro ministro! Magari alla luce di questa evasione fiscale senza precedenti, dell'inesistente lotta ai ladri che il suo governo finge di perseguire, dei debitori insolventi delle banche portati ad esempio, delle manovre per farci pagare le scelleratezze bancarie compiute dai vostri. 
Sono quindi favorevole alla discussione su questa figura nodale del secolo scorso pur ammettendo, mi consenta, che l'insegnamento di Craxi non sia stato mai, neppure per un momento, da voi dimenticato!

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