sabato 6 febbraio 2016

Gioia

"Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose"

Effettivamente il brano evangelico di Marco pone in risalto un aspetto lampante di questo "oggi" sbiadito e sotto gli occhi di tutti: lo sbandamento collettivo, la totale mancanza di sinergie, lo scollamento dei princìpi cardini atti a formare una sana comunità, un lieto incedere.

Molti ci inducono a credere che la felicità sia là, altri ci convincono che sia lì. A volte sembra di essere come spettatori ad una partita di tennis. Manca un collante, una coesione d'intenti. Questo correre bendati provoca compassione, compartecipazione al sofferto disorientamento collettivo anche da parte della Vita stessa.

Siamo senza di noi, detestanti l'Io?

Può essere. Anche e sopratutto perché la gioia è insita nell'Essere.

E non là, né tantomeno lì.

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