mercoledì 4 novembre 2015

Incontro ingrassante


Anni fa, al culmine della mia obesità, dopo aver superato abbondantemente il quintalozzo, decisi di andare da un dietologo. Furono mesi infausti perché, non essendo normo-mangiante, scelsi di sottopormi ad un'inusuale ed impietosa pratica auto flagellante che consisteva nel privarmi di una delle mie valvole di sfogo per antonomasia, l'altra è il fumo, entrando in una spirale a lungo detestata e rimossa in psiche frettolosamente, tanto fu l'emarginazione, il dubbio continuo assalente, il dolore per quello che avrei potuto far entrare "in fauci" e che solo il sentiero tracciatomi dall'imbelle, proibiva.

Ricordo l'ansia con cui attendevo la visita periodica ogni due settimane, il battito sfrenato della mia pompa (quella posta nel torace) ogniqualvolta salivo sulla pesa (sì la bilancia era simile ad una pesa per bovini con tanto di tasselli marchiati da spostare per ottenere il bilanciamento trasmettente i kg esatti), la faccia disgustata del professionista nell'attimo in cui verificava un peso calato di uno (massimo) due etti, il mio successivo compiacimento per l'obbiettivo raggiunto... e la sua incazzatura spaziale, il rimprovero per un calo determinato solo da una semplice defecata (che io ricordo ricercavo spasmodicamente in prossimità dell'appuntamento).
Dopo aver ascoltato il sermone finale, la messa in mora della mia persona, la derisione sul mio aspetto, il senso di fallimento profuso dalle sue gelide parole, il luminare (de noantri) con faccia gaudente s'alzava e, con l'unico sorriso giornaliero, si metteva signorilmente in attesa dell'onorario, un pagamento sadomaso per il sottoscritto. Infatti, all'uscita dallo studio, dubbioso ed in cammino, meditavo sulla stranezza della visita, appunto masochistica: velati insulti, critiche, prese in giro per poi alla fine...pagarlo! 
Non vedendo miglioramenti ed il moltiplicarsi di crisi e crolli alimentari, smisi di andarvi senza neppure avvisarlo! 

Il fato, si sa a volte è bastardo, molto bastardo: pochi giorni fa, entrando in un bar del centro assieme ad amici e rimirando gli astanti m'imbatto in una faccia nota ma oramai riposta nel cestino mentale. 
"Chi è", "dove l'ho già visto", ad un certo punto ho replicato l'espressione di John Reilly e Tommy Marcano nel film "Sleepers", quando rivedono l'agente che nel carcere minorile li aveva seviziati, Sean Nokes interpretato da Kevin Bacon. 
E' lui! Il mio ex dietologo!
E sapete cosa stava facendo? Si stava sorseggiando amorevolmente un Cocktail Martini, riconoscibilissimo, mangiando a quattro mani noccioline, patatine e quant'altro! 
Non solo! Ha fatto anche il bis! Ed il tutto in una nuvola di fumo di sigaretta che aspirava voluttuosamente! 
Ah l'infame! 
Ricordando le facce disgustate allorquando ammettevo di essere caduto in tentazione e di aver trangugiato un piccolo panino al prosciutto crudo, sono stato assalito da una voglia insana, per fortuna repressa: andargli davanti redarguendolo pubblicamente circa la malevola, a detta sua, composizione gastro-alcolica! 

E' stato come aver rivisto un cantastorie lautamente ricompensato, per imbelli e babbani (come me) messi in subbuglio da messaggi terroristici su alcool, grassi e varie leccornie. 
Un patetico usurpatore ed "afflosciatore" di sentimenti che ritenevo e ritengo altisonanti e tonificanti per psiche labili come la mia. 
Un falsario assunto dalla mentalità di questo tempo. 
Sia chiaro: l'abuso è sempre da condannare, qualunque esso sia. La privazione invece di piaceri scatenanti gioia nelle papille, in nome di una salute minata da altri fattori vedasi quelli atmosferici, rappresenta una squallida manovra per rimpinguare i soliti noti, dietologi compresi!
Felice delle mie maniglie e della pinguedine silente continuerò, non spesso, ad abbandonarmi felicemente alla consuetudine "in aperitavae tempore" con allegria e, soprattutto, buona compagnia gaudente! 

Tiè! Finalmente l'ho detto!        

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