Tra le innumerevoli stranezze dell'Egoriferito di
Rignano, che tra l'altro tra una supecazzola ed una battuta è anche Presidente
del Consiglio, ve n'è una compiuta pochi giorni fa che assurge di diritto al Pantheon
delle Cazzate Memorabili, da tramandare a satirici dei prossimi secoli, se mai
ancora ve ne saranno.
E' il messaggio che allego qui sotto, scritto in
occasione della riapertura de L'Unità che, come ricorda questa mattina
Travaglio, ha come neo-editore tal Pessina che dopo aver accettato il fardello,
guarda caso, ha vinto da unico concorrente, niente di strano anche qui,
l'appalto per la costruzione del nuovo ospedale Felettino a La Spezia per 165
milioni di euro! Che casualità, vero?
Ma torniamo all'Egoriferito scrivente: mi ha
profondamente colpito la seconda parola del messaggio, subito dopo Cari, ossia
COMPAGNI.
Cari compagni ed amici del PD...
Ora se il nostro intendeva solo rivolgersi a delle
figure storiche presenti nel partito, occorre essere chiari: se vi fossero
ancora in questo PD autentici Compagni, l'unica spiegazione plausibile a ciò
sarebbe la loro uscita completa di testa, resi vulnerabili psicologicamente
magari dalle ore passate a friggere alle grandi feste che furono, convinti di far
parte di un partito di sinistra.
Viceversa se il Giullare pensasse di avere qualcosa
in comune con gli ideali fondanti il partito, oramai distrutti dall'incuria e
dalla muffa, occorre che qualcuno lo fermi e gli dica chiaramente che gli unici
compagni in cui si ritrova un personaggio come lui sono le banche e
confindustria.
Compagni una bella minchia caro il mio Segretario!
La rinascita di questo giornale, che con quello
sognato e fondato da Gramsci ha una relazione simile a quella che corre tra una
prima ballerina alla Scala e Rocco Siffredi, correrà temiamo su un binario
prestabilito, visto l'editore e soprattutto il Gallo Cedrone, acquisendo un
ruolo nel panorama giornalistico italiano ahimè specifico e soprattutto triste:
quello della Velina Mattutina del Faraone Toscano, con un probabile servilismo tale da
far impallidire la storica e temutissima agenzia sovietica Tass!
Magari mi sbaglio, ma conoscendo i miei polli...
Cari compagni e amici del Pd,
da domani l’Unità torna in edicola. Era un
mio impegno personale, oggi è una promessa mantenuta.
Ha poco senso oggi piangere sul latte versato (e
sui tanti denari versati). Purtroppo le vicende del passato non si possono
sistemare. Ma il futuro è nelle nostre mani. E allora abbiamo lavorato con
passione – grazie innanzitutto al tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, alla
proprietà, al direttore Erasmo d’Angelis – per riportare in edicola questa
testata gloriosa. Per darle un futuro. Perché la nostalgia è un sentimento
nobile, ma costruire la speranza è ancora più bello.
Non sarà solo l’Unità cartacea. Ma anche il
sito, la web-tv (l’Unità.tv prende il posto di YouDem), le feste che già dallo
scorso anno sono tornate a chiamarsi Festa dell’Unità. Abbiamo bisogno di un
partito che rafforzi i suoi ideali ma anche la sua organizzazione. La
discussione partito liquido-partito solido non ha senso: ormai la differenza è
tra un partito organizzato bene e uno organizzato male. E noi dobbiamo
migliorare a Roma, come in ciascuno dei circoli.
Ho chiesto che l’Unità sia uno spazio di
libertà, di confronto, di discussione. Che ci aiuti a raccontare l’Italia
bella, quella che non si arrende, quella dei tantissimi circoli che fanno
iniziative di livello, quella del volontariato e dell’associazionismo. L’Unità
che vuol bene all’Italia.
Vorrei che gli iscritti e i circoli la sentissero
come loro patrimonio. Non solo dando una mano sia negli abbonamenti che nella
diffusione alle feste. Ma anche partecipando. Scrivendo, commentando,
criticando, proponendo.
L’abbiamo riportata in edicola. Adesso tocca a
tutti noi averne cura.
Conto, come sempre, sul vostro impegno
Grazie
Matteo
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