martedì 14 luglio 2015

Rosiconi paonazzi e non



Sono ritornati fuori dalle spelonche non appena è stata divulgata questa immagine, il dono del presidente boliviano Morales al Papa, un Cristo posizionato sopra una falce e martello.
Apriti cielo! 
Sommessamente come è usanza per tutti coloro che non stimano il Pontefice che preclude loro bissi ed antiche usanze, vociferano di inaudita sconceria, del Papa sempre più comunista, senza sapere né far finta di vedere oltre l'omaggio, oltre l'apparenza. Loro, sempre incollati a tradizioni oramai ricordo di una chiesa chiusa a riccio dentro i suoi agi, i suoi lussi, i suoi intrallazzi, vorrebbero scalzare, offuscare, ridurre il grande amore dell'umanità per Papa Francesco.

L'opera è del Padre Luis Espinal


gesuita, ucciso nel 1980 dopo aver partecipato alla lotta dei poveri contro la dittatura, facendo anche lo sciopero della fame. 
Ricordato dal Papa con queste parole:

Che il Signore abbia in gloria padre Luis Espinal, che ha predicato il vangelo che ci ha portato libertà, che ci fa liberi come tutti i figli di Dio. Gesù ci ha portato questa libertà, lui ha predicato questo vangelo. Che Gesù lo tenga unito a lui, che il Signore gli conceda il riposo eterno». 

Santità stia tranquillo! 
Accettando quell'opera lei ne ha compreso appieno il significato.
E poi, detto tra noi, se un suo predecessore che s'affacciò al balcone con il sanguinario assassino cileno Pinochet, è stato fatto santo... lei non ha da temere nulla! 
Hasta la Victoria Siempre!! 

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