giovedì 2 luglio 2015

De che?


Tra le innumerevoli stranezze dell'Egoriferito di Rignano, che tra l'altro tra una supecazzola ed una battuta è anche Presidente del Consiglio, ve n'è una compiuta pochi giorni fa che assurge di diritto al Pantheon delle Cazzate Memorabili, da tramandare a satirici dei prossimi secoli, se mai ancora ve ne saranno.

E' il messaggio che allego qui sotto, scritto in occasione della riapertura de L'Unità che, come ricorda questa mattina Travaglio, ha come neo-editore tal Pessina che dopo aver accettato il fardello, guarda caso, ha vinto da unico concorrente, niente di strano anche qui, l'appalto per la costruzione del nuovo ospedale Felettino a La Spezia per 165 milioni di euro! Che casualità, vero?

Ma torniamo all'Egoriferito scrivente: mi ha profondamente colpito la seconda parola del messaggio, subito dopo Cari, ossia COMPAGNI.

Cari compagni ed amici del PD...

Ora se il nostro intendeva solo rivolgersi a delle figure storiche presenti nel partito, occorre essere chiari: se vi fossero ancora in questo PD autentici Compagni, l'unica spiegazione plausibile a ciò sarebbe la loro uscita completa di testa, resi vulnerabili psicologicamente magari dalle ore passate a friggere alle grandi feste che furono, convinti di far parte di un partito di sinistra.
Viceversa se il Giullare pensasse di avere qualcosa in comune con gli ideali fondanti il partito, oramai distrutti dall'incuria e dalla muffa, occorre che qualcuno lo fermi e gli dica chiaramente che gli unici compagni in cui si ritrova un personaggio come lui sono le banche e confindustria.

Compagni una bella minchia caro il mio Segretario!

La rinascita di questo giornale, che con quello sognato e fondato da Gramsci ha una relazione simile a quella che corre tra una prima ballerina alla Scala e Rocco Siffredi, correrà temiamo su un binario prestabilito, visto l'editore e soprattutto il Gallo Cedrone, acquisendo un ruolo nel panorama giornalistico italiano ahimè specifico e soprattutto triste: quello della Velina Mattutina del Faraone Toscano, con un probabile servilismo tale da far impallidire la storica e temutissima agenzia sovietica Tass!

Magari mi sbaglio, ma conoscendo i miei polli...

Cari compagni e amici del Pd,
da domani l’Unità torna in edicola. Era un mio impegno personale, oggi è una promessa mantenuta.
Ha poco senso oggi piangere sul latte versato (e sui tanti denari versati). Purtroppo le vicende del passato non si possono sistemare. Ma il futuro è nelle nostre mani. E allora abbiamo lavorato con passione – grazie innanzitutto al tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, alla proprietà, al direttore Erasmo d’Angelis – per riportare in edicola questa testata gloriosa. Per darle un futuro. Perché la nostalgia è un sentimento nobile, ma costruire la speranza è ancora più bello.
Non sarà solo l’Unità cartacea. Ma anche il sito, la web-tv (l’Unità.tv prende il posto di YouDem), le feste che già dallo scorso anno sono tornate a chiamarsi Festa dell’Unità. Abbiamo bisogno di un partito che rafforzi i suoi ideali ma anche la sua organizzazione. La discussione partito liquido-partito solido non ha senso: ormai la differenza è tra un partito organizzato bene e uno organizzato male. E noi dobbiamo migliorare a Roma, come in ciascuno dei circoli.
Ho chiesto che l’Unità sia uno spazio di libertà, di confronto, di discussione. Che ci aiuti a raccontare l’Italia bella, quella che non si arrende, quella dei tantissimi circoli che fanno iniziative di livello, quella del volontariato e dell’associazionismo. L’Unità che vuol bene all’Italia.
Vorrei che gli iscritti e i circoli la sentissero come loro patrimonio. Non solo dando una mano sia negli abbonamenti che nella diffusione alle feste. Ma anche partecipando. Scrivendo, commentando, criticando, proponendo.
L’abbiamo riportata in edicola. Adesso tocca a tutti noi averne cura.
Conto, come sempre, sul vostro impegno
Grazie
Matteo

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