giovedì 30 luglio 2015

Recensione




E' un bel libro questo manuale che racconta come far passare un qualcosa non appartenente nell'identità del partito, seguendo schemi studiati e dettati dall'esperienza di altri compagni di strada, eccellenti nel brigantaggio.
In pratica inizia mandando un Orfini qualsiasi a dichiarare in TV che il partito sicuramente voterà per l'arresto di un Azzollini qualsiasi. Successivamente in commissione si vota all'unanimità per l'arresto.


Applausi, supercazzole sull'onestà etc.

Arriva il momento del voto in aula e qui, ecco arrivare il primo colpo di scena: libertà di coscienza! 

A parte il fatto che di coscienza da quelle parte se ne trova come Playboy nel convento dei cistercensi, il dramma è il ricatto dell'alleato di governo, un assemblaggio di mestieranti perennemente a stretto contatto con la giustizia, a cui si deve sottostare. 

E tra una partita a biliardino e l'altra, tra un'assenza alla festa nazionale del partito e una palla spaziale, ecco il voto orrendo, una pugnalata al cuore della democrazia. 
Ma il libro svela il finale: si manda in TV una Serracchiani qualsiasi a suscitare dolore per l'errore, alla faccia dell'intelligenza del popolo! 

Consiglio di leggerlo prima dei pasti, essendo vomitevolmente interessante!

Nessun commento:

Posta un commento