lunedì 2 settembre 2013

Ignoranza sportiva


A volte basta poco per rendersi conto di un problema, altre volte no. 
Ieri sera al termine della partita Roma - Verona alcuni facinorosi (perché non chiamarli con il loro nome ovvero coglioni?) hanno aspettato che passasse il pullman della squadra veneta per prenderlo a sassate, spaccando alcuni vetri dell'automezzo. 
A Roma ci sono 4 o 5 radio che 24 su 24 parlano di calcio, anzi della Maggica o della Lazio. Come facciano a parlare tutto il giorno su una squadra di pallone, resta un mistero. 
Quello che è chiaro invece è il segnale che proviene ancora una volta dal mondo del calcio: il virus dell'imbecillità continua a mietere esseri umani. 
Niente e nessuno potrà fermare questa strage di neuroni, questa desertificazione dell'Essere, questo imbarbarimento sociale figlio di stagioni di TV dannosa come non mai, di radio come quelle sopra descritte, d'impoverimento culturale in alcune zone abissale.  
Persone che tramano di nascondersi dietro cespugli armati di spranghe, sassi e molotov sono lo specchio di una realtà che attorno a noi pare prendere il sopravvento.
Non necessita neppure la repressione per evitare questi episodi squallidi, la punizione giusta servirà per calmare momentaneamente l'arsura distruttiva dentro loro, che alimentandosi nel quotidiano alle fonti sopra descritte, nel giro di poco riporteranno queste menti ammalate a rigenerare violenza in nome del dio Nulla.  
Occorre che questi abbietti energumeni vengano aiutati a posizionarsi davanti al loro  specchio interiore per cercare di rispondersi ad alcuni quesiti esistenziali, i canonici del tipo chi sono, dove vado, cosa voglio. 
Certo, il capire ed eventualmente il constatare la nullità interiore ed il vuoto infinito che sta uccidendo il loro, potrebbe rivelar loro scelte drammatiche, da "meglio un coglione in meno oggi che cento pullman distrutti domani." 
E' un risco calcolato che potrebbe dare il via ad una restaurazione culturale, bisognosa di anni di sforzi per emergere, per ripulire l'aria mefitica, al fine di rimodulare la scala dei valori dentro noi tutti, di aggiornare le priorità esistenziali, di far sì che il singolo si auto convinca del delitto culturale, dell'aberrante e squallido ascolto full time di notiziari su undici milionari che fingono di onorare una maglia, al fine di ritornare nella comunità nazionale, operando per il bene del prossimo. 

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