Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
domenica 15 settembre 2013
Grido davanti ad una turbina accesa
Come un urlo dentro un hangar durante il collaudo di un aereo, come gridare davanti ad una turbina accesa, come raccontare un fatto mentre dietro di voi un velivolo sta decollando.
Veniamo al fatto in questione: avete presente un campo di calcio? Mentalmente immaginatene l'area... moltiplicate per 2600 volte e otterrete una superficie di 2000 ettari! Una grande e vasta area. Questo è il terreno con le falde acquifere altamente inquinate dal traffico criminale dei rifiuti. L'area è in Campania, da Giugliano a Villaricca fino al litorale Domiziano.
Era una terra fertile, tre raccolti all'anno di frutta e verdura pregiata, famosa. Ma la camorra che uccide le menti e le anime ha ucciso anche l'ambiente di queste povere terre oramai in mano totalmente alla criminalità organizzata.
Pensate: per la prima volta leggo ufficialmente che duecentoventi ettari di terreno sono stati dichiarati irrecuperabili dall'Istituto Superiore di Sanità.
Terre uccise dal male, infinite discariche abusive e non, pare 40 in un solo chilometro quadrato, 15 milioni di rifiuti solidi urbani interrati.
Nell'articolo del "Fatto Quotidiano" leggo anche un nome: avvocato Chianese della discarica Resit, un personaggio molto vicino al PDL casertano ed al suo ex responsabile Nicola Cosentino. Nei terreni di questa Resit pare si siano seppelliti i veleni dell'ACNA di Cengio, qualcosa come 200.000 tonnellate di morte ambientale.
Per la prima volta leggo che il punto di non ritorno in Campania è stato superato, che gli effetti della criminalità hanno ucciso l'ambiente. Mai più si potranno ripulire quei terreni, la loro morte è stata annunciata solennemente. Mario De Biase, commissario di governo, afferma infatti che la bonifica è impossibile, l'unica azione che si può compiere è quella di mettere in sicurezza il terreno, recintandolo, rendondo impossibile qualsiasi coltura.
Area dichiarata morta, irrecuperabile.
La Commissione parlamentare scrive ufficialmente: "la catastrofe ambientale che è in atto costituisce un pericolo di portata storica, paragonabile soltanto alla peste settecentesca".
!!!!
Anno domini 2013: ci hanno ammazzato la natura, nel silenzio generale, nel disinteresse nazionale, incuranti oramai di tutto perché rimbambiti dai vari De Filippi, grandi fratelli, natali cinematografici in ogni parte del mondo, e tenuti in coma programmato risvegliati solo dall'unico problema serio che pervade le nostre terre, il rischio enorme che il nostro signore, il nostro comandante, l'amico del Nicola Cosentino di cui sopra, possa venir estromesso dal mondo politico, violentemente, a mezzo di aggressione di giudici comunisti. Una volta ascoltate le panzane dei suoi adepti, ci rimettono in coma vigilato, mentre attorno a noi ogni nefandezza, ogni crimine, ogni atto contro l'umanità è perpetrato alle nostre spalle.
Il Direttore della Fabbrica dei Moniti, che è anche Presidente della Repubblica è anch'egli indaffarato nel far camminare questo carrozzone colluso con le atrocità di cui sopra, senza che un piccolo, striminzito richiamo alla moralità umana sia fatto in merito da chi oramai da troppi anni, sta trasformandoci a poco a poco in sudditi di un regno mefitico, asfittico, incolore.
Ecco perché mi sento dentro un hangar!
Ecco perché mi viene tristezza, incapacità a reagire. Soffro sapendo che la Madre Terra è stata deturpata, violentata, uccisa. Soffro perché tutto questo non rimbalza come dovrebbe sui media, ingolfati da quella faccia di cazzo inceronata che oramai ha veramente scassato la minchia a tutti noi!
Un'enorme porzione di terreno italico viene definitivamente dichiarato morto e nessun lamento, nessuna voce di staglia in quel mondo di merda romano?
Ma siamo matti?
E per concludere ecco l'altro problema, che riguarda i pomodorini rossi che guarniscono le nostre insalate, le stesse piantine verdi dei radicchi, delle lattughe, dei peperoni.
Chi garantirà la loro incontaminata fragranza?
Chi controllera che non provengano da quelle zone velenose?
Già!
E la turbina si rimette in moto, ed il suo fischio assordante ci rende nuovamente impermeabili a queste informazioni, e come soldatini ci rimettiamo in marcia in silenzio verso il niente fecondo, fecondo per tutti loro.
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