mercoledì 11 settembre 2024

Messaggio



Una serie di concatenazioni han fatto sì che le uova dei miei suoceri, prodotte da galline ruspanteggianti, rimanessero  in casa invece di essere portate a Piacenza e, conseguentemente, sono state da me preparate nella classica modalità fritta con annesso un rosso di quello buono. Ed io, abituato alle uova “biologichedigallinainterradistàfava” comunemente fornite dai supermercati, al momento dell’agevolazione sul piatto testé ho esclamato “e questo cos’è?” abituato pedestremente come sono a quei colori insulsi, a quel bianco annacquato, tenue, debordante, a quell’odore ricordante le fialette che un tempo spaccavano nel carnevale, che le uova in commercio trasmettono a noi allocchi. 
Invece quest’uovo col bianco possente, solido, immarcescibile, arroccato e stretto attorno al suo signore messer Tuorlo, anch’egli granitico, a forma di Moschea Blu, impenetrabile al primo attacco del pane, quasi ad insufflarti la resa previlegiante “in un sol boccone”, quest’uovo, sommessamente, mi ha soffiato in cervice una verità troppo spesso dimenticata, liofilizzata dalla pecorona coda alle casse, dall’abbacinante sconto del 3x2. Si quell’uovo mi ha proprio detto “kazzo mangi normalmente?”

Nessun commento:

Posta un commento