Di sera, di corsa, faccio la spesa al supermercato, il solito tour del "Giorno della Marmotta", il carrello che riceve schifezze che la ponderazione, sempre portarsela dietro durante la spesa, li fa rientrare nei loro scaffali d'appartenenza, e poi il capo chino difronte alla zona panettoni, torroni, cioccolate, la mestizia che m'assale, il non voler guardare tipico di quando passi davanti ad uno spogliatoio di prova con le tende non accuratamente chiuse che potrebbero farti apparire come un guardone. E poi, infine, l'acqua, le solite bottiglie, pesanti, ma tanto c'è l'ascensore... o così sembrava... visto che arrivato nell'androne lo sciacallo che m'aspetta ogni sera, per tendermi il tranello e farmi crollare, m'ha presentato un anonimo foglio, scritto a mano, recitante "Si avvisano i Sigg condòmini che l'ascensore ha la puleggia usurata e il pezzo arriverà non prima dell'11 dicembre."
Carico come un mulo da soma ho preso seriamente in considerazione l'idea di svuotare le bottiglie per poi depositarne i vuoti nella plastica. Ma per fortuna è durato poco.
Al mezzanino ho iniziato a maledire la malsana idea di comprare acqua a prezzi folli, sfanculando quella del sindaco.
Al terzo piano ho incontrato la Madonna del Ghisallo (cit.) che mi ha rasserenato sullo stato della gestazione.
Al quarto ho intravisto Mosè, munito delle tavole in revisione 1, col quale ho iniziato a colloquiare probabilmente in ebraico antico.
Al quinto l'anziana vicina è uscita impaurita, certa dell'arrivo misterioso di un treno merci.
"Tranquilla signora! E' il mio respiro da Camel Blu!"
Entrato in casa ho amaramente constatato l'importanza della puleggia!
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