Belin la Figlia come si è inalberata!
La lettera
“A Fininvest mai un soldo dalle mafie”
Repubblica ha riproposto per l’ennesima volta — nonostante sia sempre stato regolarmente smentito dalle evidenze e dalle sentenze — l’accostamento tra le origini di uno dei più importanti gruppi industriali italiani e finanziamenti mafiosi.
Ed è inconcepibile che lo si faccia sulla base di una fantomatica perizia ordinata dalla Procura di Firenze che i legali della Fininvest non hanno mai potuto conoscere.
Quando qualcuno si degnerà di sottoporcela, i nostri avvocati non avranno difficoltà, come hanno sempre fatto, a smontare pezzo per pezzo le conclusioni dei periti, che, a quanto si legge, appaiono comunque fumose, contraddittorie, forzate, incomprensibili.
In ogni caso, non serve leggere alcuna perizia per ribadire fin da subito, con tutta la forza e l’indignazione di cui sono capace, che ogni centesimo del nostro gruppo è stato creato dal talento, dal coraggio e dall’infaticabile lavoro di un grande imprenditore e dall’impegno di tutte le persone che con lui e dopo di lui hanno costruito il gruppo Fininvest. Lo dicono la nostra storia e il nostro presente, ma lo dicono anche tutte le inchieste che da decenni rovistano nei conti della Fininvest alla ricerca di infamanti e assurdi collegamenti. Inchieste che alla fine si sono concluse con l’unico risultato possibile: nei conti Fininvest non sono mai entrati una lira o un euro dall’esterno. Le fantasie di apporti oscuri sono solo calunnie senza fondamento.
Ci penseranno i nostri legali a tutelare come merita e com’è doveroso l’onore del nostro gruppo. Resta il disgusto per l’ennesima operazione che, per raggiungere obiettivi fin troppo evidenti, non si fa scrupolo di infangare la reputazione dell’azienda e delle persone che ci lavorano con impegno e dedizione.
Mi viene da riflettere con amarezza su come questo Paese non potrà mai dirsi veramente libero finché non sarà riuscito a porre fine a questo metodo deviato di utilizzare la giustizia per operazioni di puro sciacallaggio politico.
— L’autrice è presidente Fininvest
Prendiamo atto della replica della presidente di Fininvest, Marina Berlusconi. La consulenza si trova depositata nel procedimento che riguarda Nunzia Graviano, per il ricorso in Cassazione che la sorella del boss Giuseppe Graviano ha fatto, impugnando un provvedimento di sequestro disposto dalla procura di Firenze. Il documento è disponibile alle parti.
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