Rafael,
la partita di lunedì sera ha confermato il sospetto in me latente da tempo immemore: devi ancora sudare molto per affermarti campione.
Mi irrita lo scroto infatti il tuo atteggiamento in campo, con quell'aria quasi svagata che porti in giro per il prato, quasi giocassi una scapoli-ammogliati. Inoltre sono ad implorarti: cambia repertorio, perché oramai lo conoscono tutti. Parti palla al piede cercando il pertugio per esplodere la tua potenza, la quale, bada bene, tra qualche anno s'affievolirà e di conseguenza corri già da ora al riparo, inventandoti delle novità tecniche! E basta pure con il rientrare verso il centro dell'area e tentare il tiro a giro, perché se lo aspettano tutti!
Il Milan di Leao quindi non decolla perché ad oggi Leao non riesce a prendersi sulle spalle la squadra con continuità. E quindi, lo dico in sincerità, se vi fosse qualcuno pronto a sganciare cento milioni... beh! buona vita altrove Rafael!
Sire del vecchio cuore rossonero, spiraglio di luce pallonara, soave certezza della beltà paratrice i misfatti altrui, incignante effluvi di gaiezza, baluardo di sicurezza, direttore d'orchestra saggio e sapiente!
Rivederti incastonato nella tua area, provoca imbizzarrimenti dell'animo, gustare delle tue gesta rinverdisce il cuore, assaporare il tuo scatto fuor d'area per levare il pallone al salernitano giungente è granita sciolta in fauci del disperso viandante sahariano; l'epica è la tua magione, il dinoccolare cadenzato in ogni dove della metà campo sinonimo di fierezza e agevolar verso la perfezione.
Quanto ci sei mancato!
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