domenica 23 ottobre 2022

Nordio travagliato

 

Il pm che odia i pm
di Marco Travaglio
Quando Napolitano depennò Gratteri dalla lista dei ministri di Renzi in base alla regola inventata sul momento per cui un magistrato non può fare il Guardasigilli, passò l’idea balzana che una toga in via Arenula favorirebbe i colleghi (manco fossero liberi professionisti anziché rappresentanti dello Stato). Ora, con Nordio, si palesa il conflitto d’interessi opposto: il pericolo che danneggi i colleghi. Nordio infatti è un raro esemplare di pm che detesta i pm, forse perché pensa che siano tutti come lui (e intendiamoci: se lo fossero avrebbe ragione a detestarli, ma per fortuna non lo sono). E, già che c’è, disprezza tutti i loro strumenti di lavoro, che poi erano i suoi: il Codice penale (“è firmato da Mussolini, va cambiato”), i reati (“depenalizziamo a partire dall’abuso d’ufficio”), le intercettazioni (“sono incostituzionali e vanno limitate per risparmiare: i mafiosi non parlano al telefono”), i pentiti (vuol cambiare la legge), la custodia cautelare (vuole abrogarla se c’è pericolo di reiterazione del reato), le indagini sui politici (vuole ripristinare l’immunità parlamentare per non farle più e cancellare la Severino per riportare i condannati in parlamento e negli enti locali) e sulle grandi aziende (“quella sull’Ilva è un’inchiesta metafisica”), l’appello (vuole abolire quello dei pm contro le assoluzioni, ma non quello degli avvocati contro le condanne), l’ergastolo (è per abrogarlo) e le pene in generale (è per l’amnistia), l’azione penale obbligatoria (la preferisce facoltativa e solo su denuncia delle forze di polizia, cioè del governo di turno).
Dulcis in fundo, smania per separare le carriere di giudici e pm, dimenticando di aver fatto sia il giudice sia il pm. Invece i magistrati possono unirsi a imputati e condannati: infatti lui cenava con Previti e flirta con B.. Però è “contrario ai magistrati in politica, anche da ex”: infatti è entrato in politica da ex, forse perché intendeva “esclusi i presenti”. Ora la sua “priorità assoluta è la lentezza dei processi”, a cui contribuì da par suo finché poté: si vantava di non restare in ufficio oltre le ore 14 e lasciò marcire nel cassetto per quattro anni fino alla prescrizione l’inchiesta su D’Alema e Occhetto, che credeva di aver trasmesso a Roma. L’ex pm che odia i pm è un fenomeno finora inedito che va studiato. È come se il ministro della Salute fosse un medico che detesta i medici e la medicina e si propone di abolire il bisturi, il termometro, l’anestesia, le trasfusioni, i trapianti, la Tac e tutti i medicinali in blocco. Viene in mente la storiella su Michael Jackson che, a furia di schiarirsi la pelle, diventa bianco, si guarda allo specchio ed esclama: “Sono bianco da un minuto e già ’sti negri mi stanno sulle palle”. Ecco: Nordio si sta sulle palle da solo e, fra l’altro, nessuno può dargli torto.

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