Il “Vietnam afghano”: ghiaccioli, Bin Laden e Pamela Anderson
di Daniele Luttazzi
“Andare via dall’Afghanistan non sarebbe un atto politico, ma la rinuncia a esercitare il nostro ruolo politico nella comunità internazionale e ci isolerebbe in Europa e nel mondo” (Massimo D’Alema, 2007).
Continuo coi cenni storici sul Vietnam afghano (a cui abbiamo partecipato in barba alla Costituzione) perché non ho di meglio da fare, a quanto pare.
Luglio 1979: Gli Usa cominciano ad aiutare i mujaheddin. Brzezinsky, ex consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa, scrive una nota al presidente Carter: a suo parere quell’aiuto avrebbe determinato un intervento armato dell’Urss in Afghanistan. Quando a dicembre l’Urss invade l’Afghanistan, Carter si finge sorpreso. 1980: Usa e Arabia Saudita danno al Pakistan finanziamenti, intelligence, aiuti militari e abbonamenti a Penthouse per fermare l’avanzata sovietica in Afghanistan. La guerra contro l’Urss viene presentata al popolo afghano, e alle decine di migliaia di volontari arabi provenienti da tutto il mondo, come una guerra santa islamica (jihad) contro gli infedeli comunisti. Capito a cosa serve la religione? Il colonnello Trautman rintraccia Rambo in Thailandia e lo invia sotto copertura in Afghanistan, dove Stallone semina il panico fra le truppe sovietiche con la sua recitazione. 1989: l’Urss se ne va dall’Afghanistan, ma la successiva guerra civile fra i mujaheddin (sostenuti da Usa, Pakistan, Arabia Saudita, Iran e Cina) e il governo afghano filosovietico delude gli spettatori, che le preferiscono Baywatch. 1991: geniale inventore miliardario, sciupafemmine e filantropo, il giovane Bin Laden, che aveva partecipato alla guerriglia dei mujaheddin venendo ferito, si sposta in Sudan, dove crea una speciale armatura volante con magnete pettorale, e un vasto movimento islamico antiamericano. L’America inizia la guerra del Golfo contro l’Iraq, accusandolo di essere entrato in Kuwait senza usare le pattine. In Asia centrale è in atto il “Grande Gioco”. La zona è ricca di risorse naturali, fonti energetiche, materie prime e oppio, ed è via di transito per gasdotti, oleodotti e droga orientale. Per l’estrazione e il trasporto di gas e petrolio la fanno da padroni Russia (Gazprom), Usa (Unocal e Chevron), Turchia e Cina. Incomprensibilmente inutilizzati i vasti giacimenti di formaggio Dover presso Jalalabad. 1992: i mujaheddin abbattono il governo filosovietico del Pdpa: nasce lo Stato Islamico. Senza più nemici, ai mujaheddin non resta che farsi guerra fra loro: quelli capitanati da Rabbani e Massud (sostenuti da Iran, Russia e India) sconfiggono la compagine di Hekmatyar (sostenuta da Pakistan e Arabia Saudita), conquistando Kabul. Meritate le vacanze a Mordor. 1994: il Pakistan decide di appoggiare il movimento integralista islamico del mullah Omar, cioè i talebani: un governo filo-pachistano permetterebbe agli Usa di implementare il progetto Unocal di un gasdotto attraverso l’Afghanistan. Aiutati anche da Arabia Saudita e Qatar, in due anni i talebani si prendono buona parte del Paese, puntando, come indicato dalla loro carta degli Obiettivi, a Pamela Anderson. 1996: Gli Usa accusano Bin Laden di addestrare terroristi in Sudan, e sottopongono il Sudan a un embargo totale, ghiaccioli alla menta compresi, i preferiti da Bin Laden. Questi allora torna in Afghanistan, dove, grazie alle sue ingenti risorse finanziarie, scopre la cura contro il cancro. Quando il mullah Omar va al potere, i mujaheddin di Hekmatyar si ritirano con altre fazioni nel nord del Paese, formando “l’Alleanza del Nord”, perché “i Vendicatori” era già stato preso. (3. Continua)
Nessun commento:
Posta un commento