giovedì 17 giugno 2021

Buongiorno

 


Niente di male
Mattia Feltri
Massimo D'Alema ha recapitato un video a New China Tv nella fausta circostanza dei cento anni del Partito comunista cinese a cui si devono, secondo la complessa contabilità degli storici, fra i quaranta e gli ottanta milioni di morti soltanto nella stagione del comando di Mao. Il comunismo ha fatto uscire ottocento milioni di persone dalla povertà, ha detto D'Alema col medesimo approccio costi-benefici di chi ricorda il miracolo economico di Hitler, che ereditò la Germania di Weimar sfiancata da disoccupazione e inflazione e ne fece una potenza. Mai nessun paese nella storia dell'umanità è riuscito in una tale impresa, ha aggiunto D'Alema (parlando della Cina, non della Germania) forse sedotto dall'attuale corso capitalistico del comunismo, cioè soldi e tirannia, a occhio e croce il più affine al nostro ex premier, che non per niente intrattiene felici rapporti d'affari con Pechino. Dei molti passaggi, sublime fra i sublimi è quello in cui D'Alema si rallegra di quanto fatto dalla Cina per l'ambiente (sarebbe delizioso se si riferisse a Mao quando insegnava che i cadaveri dei borghesi sono ottimi nella concimazione dei campi). Sono molto comprensivo verso l'indignazione permanente per i nostalgici del fascismo e verso la fascinazione irresistibile per i nostalgici del comunismo: da noi il fascismo ha messo in piedi una dittatura, il comunismo un'opposizione consociativa e per cui sì, mi sembra un'ovvietà insignificante e vagamente cretina quella di chi sostiene che il fascismo ha fatto anche qualcosa di buono. Volete mettere la creatività di D'Alema, secondo cui il comunismo non ha fatto niente di male?

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