sabato 19 giugno 2021

Da un piccolo foglietto...


Da un appiglio, un impercettibile pertugio è scaturito un tonitruante pensiero su un sistema, l'attuale, a mio parere indegno di una società autodefinentesi avanzata.

Uscendo da una farmacia, appallottolando lo scontrino, mi è tornata in cervice la domanda della signora in camice - "vuole un sacchettino?"- e la mia espressione dinanzi alle cinque scatoline, che tradotta significava "certo, se no dove me le metto le confezioni?" - e il successivo tocco del touch screen significante che l'involucro aveva un costo, per la precisione 0,04 centesimi. Zerovirgolazeroquattro centesimi: se ne usassero 1000 equivarrebbe ad una spesa di 40 euro! E dire che le miniere d'oro al top della classifica degli introiti nel pandemico che comunemente chiamiamo farmacie, non se la dovrebbero spassare male. Ma ce l'ho con loro, fanno il loro mestiere, gli è consentito dal sistema eretto senza nessun freno, nessuno scudo a protezione degli utenti. Lo stesso sistema che ha consentito a poche ed abnormi multinazionali di gestire la salute dell'umanità. E come non arrivare col pensiero a lei, la regina, la signora di Big Pharma? Si, proprio lei: Pfizer. Prendo alcuni dati da un articolo pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano - leggetelo per restare vicini alla verità dei fatti, senza l'adulterazione dei padroni della gran parte della stampa italica, costruttori, banchieri, megaindustriali mannari, finanzieri. 

Pfizer, che ha già in saccoccia contratti per futuri vaccini per un importo stimato attorno ai 2,4 miliardi di dosi, lo scorso anno ha fatturato 41,9 miliardi di dollari con un utile netto di 9,6 miliardi, versando - udite udite! - solo il 6,4 % di tasse, e quest'anno le proiezioni le assicurano un fatturato di 73 miliardi di dollari. Alla faccia del ciufolo verrebbe da dire! La domanda regina è come faccia Pfizer a pagare così poche tasse; semplice: la multinazionale ha 313 società controllate, di queste ben 164 sono residenti in stati che dovremmo definire canaglia e che di norma invece sono detti "paradisi fiscali" - che insuffla una stortura all'idealizzazione di harem post mortem, sulla falsariga dell'altro termine "positivo" ora come non mai abbinato all'entrata in noi del bastardo virale-.

Ed ecco l'elenco delle società di Pfizer sonnecchianti nei luoghi ove la legge e i doveri vengono messe maleficamente alla porta: Pfizer ha 30 filiali in Olanda - Bimbo John ti ricorda qualcosa? - 15 in Irlanda - Apple docet - 13 nel Regno Unito - gli albionici sempre in mezzo yeah! - 5 a Singapore, 8 in Lussemburgo - simpatici questi compagni di viaggio europei quasi come gli orologiai - 4 a Hong Kong, 3 a Panama, 2 negli Emirati Arabi - ma ora sembra che le chiuderanno visto che da quelle parti pare stia arrivando il Rinascimento, vero Bimbominchia-  e - udite udite - 2 in Svizzera - e come potevano mancare loro, i precisissimi nostri confinanti, tanto simpatici quanto amichevoli! Le restanti 83 sono insediate nel Delaware, il paradiso a stelle e strisce, vero Joe? 

Da quello scontrino quindi mi si è srotolato un pensiero avviluppante la Sfera, la costrizione dell'eclatante errore di aver concesso troppo ai cosiddetti privati, delegando pure ricerca - Pfizer restituirà i miliardi elargitele per la ricerca del vaccino? Col ciufolo mi vien da pensare!- e scelta di politiche indirizzate ahimè esclusivamente al lucro. Mi si raggela la canala al pensiero, i suppose, dell'eventualità che qualcuno di lorsignori possa in futuro - l'avranno già fatto? - scoprire un farmaco efficace contro i malacci del tempo, ma molto meno remunerativo dell'attuale in commercio, e il suo conseguente nascondimento in qualche cassetto ultra protetto. O la scelta di produrre farmaci lucrosi a scapito di quelli di nicchia destinati a pochi, per loro e i loro scrigni. 

Ecco come da uno scontrino può scaturire un pensiero globale attorno alla nostra caducità e, soprattutto, alla nostro allocchismo conclamato.

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