lunedì 30 marzo 2020

L'Isola Mento - giorno 17


Affaccendato attorno ad un apparente nulla, continuo a divorar letture, quotidiani ed affini, nella speranza di mantener salda la rotta intellettiva. 
Alcuni episodi tenderebbero a contraddire tale obbiettivo: mi trovo a volte parlante ad alta voce, quasi che mi riferissi ad uno stipite o al comò. Mi sono posto dei punti fermi: dormire poco al pomeriggio, tv centellinata, pulizie domestiche al mattino, lavabo intasato da piatti sporchi al massimo per un'ora. 
Presto massima attenzione all'esterno, attendendo lo snocciolante rotolamento dei dati delle 18 con ansia crescente. 

Il tempo del Coniglio, tipico di chiunque che, credendosi immortale sfregnaccia meditazione e ritualità sino al momento in cui fatti eclatanti come questa pandemia non lo riportano alla fragilità comune, lo vivo seguendo pedissequamente la Messa del Papa delle ore 7, un momento, un'oasi di pace, di approfondimento esaltante le famigerate, un tempo, piccole cose. Francesco riesce a ridimensionare, a trasmettere, a semplificare alti e teologici concetti di proprietà una volta dei tanti principi paonazzi.

A proposito! Dove saranno nascosti i signori del bisso, i fautori delle calze porpora, i dispensatori di confetti a chi, per alterigia, considerano da sempre come sperduti inferiori?
Come trascorreranno le giornate coloro, lo ha detto il Papa, che s'indignano per le suore e i preti uccisi dal virus perché, così dicono nella loro bambagia, mossi dall'orrido, per loro, sentimento missionario, han deciso di assistere gli ammalati a prezzo della vita? Giammai, tuonano i professionisti dell'incenso! Occorre che tutto il clero resti chiuso nelle proprie bicocche! Francesco raccontando questo episodio ha scosso la testa, noi con lui!
Mi ha fatto un enorme piacere vedere il gesto del premier albanese, rinfocolante antichi valori che credevamo oramai perduti. Stride nel contraltare il tiranno turco che prima ci ha venduto mascherine a prezzi da strozzinaggio e poi ne ha bloccato una grossa quantità per probabilmente tenersele per sé. E noi, come Europa, lo rifocilliamo pure di miliardi onde evitare che ci riempia il suolo di poveri cristi! La Merkel pare straveda per questo assassino. Fosse per me lo dichiarerei ufficialmente fuori da tutti i piani strategici europei, che ha da spartire con noi questo oppressore stanante i martiri curdi? 

Sono arrivati anche i medici di Cuba, l'isoletta come ha detto una blogger, tanto odiata dall'occidente che è riuscita a sopravvivere a decenni di miasmi e blocchi navali di matrice a stelle e strisce. 
Hanno resistito ed ora, per conto e riguardo ad un ideale antitesi di quello che attualmente va per la maggiore, e che dovranno rivedere completamente una volta usciti dalla pandemia, offrono la loro professionalità senza chiedere nulla in cambio, senza chiedere nulla in cambio, senza chiedere nulla in cambio. E' svenuto qualcuno nel frattempo? 

D'altro canto nel dorato mondo occidentale ci si organizza seguendo norme comportamentali rese indiscutibile dal sistema capital-rapto-finanziario: ad esempio dieci stati dell'unione d'America retta dal biondine, hanno deciso che se l'emergenza diventasse ingestibile, negheranno i respiratori ai disabili. Mi verrebbe da dire tante cose al proposito, ma non servirebbe a nulla. Il sistema che anch'io abbraccio e ritengo essere normalità, pretende delle scelte dettate dalla prevaricazione del più forte sul debole. Ineccepibile. Vedasi attraverso le vicissitudini che noi esseri normali combattiamo con i giaguari del regno, le banche. Oppure dagli ossequi intellettuali, i silenzi, le accondiscendenze a cui dobbiamo tendere per sopravvivere. Agii, esclusività, caste, diversità sociali. Un mix che forse la ripartenza porrà diversamente in cervice di molti, delineandocele per quelle che sono: soprusi da abbattere. 

Termino con un angolo commiserante un uomo d'avanspettacolo che in questi giorni, avendo la melma oramai sopra al mento, farnetica per emergere, sperando di ritornare quello che fu per la dabbenaggine di molti. La sua frase di oggi, intervista al Corriere, "Davanti alla crisi di questi giorni preferisco seguire la verità che il consenso" deve essere monito a tutti i normodotati sulla pericolosità del seguire incondizionatamente il proprio ego che, se s'ammala diventando smisurato, diviene causa di emissione incontrollata di baggianate, palle colossali, incapacità di seguire la logica, la ragione ed il senno. 

(17. continua ... Tourmalet permettendo...) 

Nessun commento:

Posta un commento