Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
venerdì 13 settembre 2019
Rigurgiti
Non è un'immagine dei tempi andati bensì i funerali di Stefano Delle Chiaie, svoltisi ieri nella chiesa di San Lorenzo fuori le mura, adiacente al cimitero del Verano.
Tralascio i saluti romani di poveri inetti, le maglie nere con i simboli di Avanguardia Nazionale, i cori nostalgici e quant'altro ha reso lugubre ed in parte comica questo saluto finale ad un fascista della peggior specie.
Non mi va neanche di sottolineare la presenza di Borghezio, autentico scandalo umano vivente.
Quello che preme sottolineare è la figura del parroco, amico del defunto, don Pietro per la cronaca, e le sue parole durante la funzione funebre:
"Abbiamo stimato ed amato Stefano, perché era un uomo molto serio, dalle idee profonde. Quando si conoscono certe persone è un dono di Dio."
Sono parole di un'indicibile, vergognosa, becera e vigliacca natura, pronunciate da uno che dovrebbe rappresentare la chiesa, la sua natura rivolta al bene e, soprattutto, alla verità, alla libertà, alla valorizzazione di quei talenti che non si confanno ad uno stragista.
Questo pretucolo dovrebbe essere immediatamente allontanato, messo in grado di non nuocere al magistero.
Questo fascista in talare è l'essenza di quella mistura di fascismo e cattolicesimo, ossequioso verso nostalgici, principi neri, ricconi eterni, da estirpare, ridicolizzandoli.
Per il bene comune, di tutti. Per respirare carità ed amore.
Vade retro satanasso fascista!
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