giovedì 26 settembre 2019

Gelsomina


Può un cacciatore diventare volontario Lipu o un associato Lipu andar per i boschi a cacciar beccacce? 
Come immaginarsi il Cazzaro in biblioteca, alla prima della Scala, o il Puttaniere volontario nel Gruppo Abele; la Madia editrice di qualcosa di originale, il Bomba mentre infila la mano dentro la Bocca della Verità; lo Sfacciato Potente Riccastro con lo scoiattolo in testa intento ad impostare un ragionamento sensato, o il fascistone brasilero partecipante ad un gruppo ambientalista?
Non si può, è inconcepibile. Inconcepibile come vedere questa Gelsomina traghettare se stessa, meno che la dignità, nella neo compagnia d'avanspettacolo Italia Viva retta dal Pifferaio Tragico. Cosa abbia spinto Gelsomina Vono a diventar menestrella democratica rimarrà un mistero politico per lustri. A meno che non si ritorni alle fonti della politica pregna di affarismo e lucro. Gelsomina potrebbe aver capito la differenza tra l'impegno sociale e il professionismo politichese, quello che rende indispensabili, ad occhi di allocchi, evaporanti figure stantie, imbolsite da quella staticità tipica di chi s'abbacina per una poltrona, uno scranno; adulatori dell'inamovibilità matrice, genitrice della casta granitica che Gelsomina avrebbe dovuto combattere. Ma, ahimè per lei, ne è stata sconfitta.  

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