domenica 1 ottobre 2023

Lasciatecelo!

 

Cambiate tutti i governi che volete, però nessuno tocchi Lollobrigida
DI SELVAGGIA LUCARELLI
Vi prego. Vi scongiuro. Se mai dovesse arrivare un governo tecnico non vi azzardate a spostare il ministro Francesco Lollobrigida dalla sua poltrona. Non esiste al mondo un tecnico della gaffe, del nonsense, della boiata estemporanea capace come lui. Dove lo troviamo un altro Lollo. Io per esempio ho proprio stilato una classifica delle sue boiate preferite, talvolta invito della gente a cena e le votiamo, tipo Sanremo. Ecco le prime cinque, partendo dall’ultima posizione: al quinto posto quella più recente, ovvero “abbiniamo il consumo di vino al benessere fisico con gli eventi sportivi”. Davvero una bella idea invitare gli atleti a farsi un grappino prima della gara. Speriamo che non allarghi la proposta anche alle frecce tricolori. Al quarto posto la sua memorabile frase “Le donne non si dovrebbero toccare nemmeno con un fiore e invece tratterò un argomento che è quello della produzione dei fiori”. Nessuno ha ancora capito il nesso logico tra i due concetti, è tipo “non dire gatto se non l’hai nel sacco e invece oggi tratteremo il tema della produzione della juta”.
Al terzo posto la dichiarazione “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica, gli italiani fanno meno figli quindi li sostituiamo con qualcun altro, non è quella la strada”. Esatto. Sarebbe un vero delitto se il pregiato dna di Lollo finisse per estinguersi. Dovremmo estrarre le cellule di Lollo, metterle nel bioreattore e produrre chili e chili di Lollo coltivato. È l’unica carne sintetica che piacerà anche a Coldiretti. Il secondo posto è occupato dalla sua risposta alla domanda della giornalista di Piazza Pulita: “A proposito di Cutro, ancora non sappiamo niente della catena di comando?”, ovvero: ”E le crea frustrazione, questo?”. Reazione che, nella sfera dell’intelligenza emotiva, si colloca approssimativamente tra la testata sul naso e “Dillo alla mamma dillo all’avvocato!”.
Ma al primo posto, senza rivali, rimane la sua frase “In Italia i poveri mangiano meglio dei ricchi”. Giusto. Quindi ci aspettiamo che il cognato e la presidente la smettano di chiamare i poveretti che arrivano sui barconi “clandestini” e li definiscano finalmente con un’espressione più appropriata: gourmand.

Nessun commento:

Posta un commento