mercoledì 4 maggio 2022

L'Amaca

 

E via, verso nuove avventure!
DI MICHELE SERRA
La svolta papista del Salvini, nel nome di un pacifismo fin qui ignoto dalle sue parti, allunga di un capitoletto il romanzo picaresco della sua carriera politica, della quale tutto si può dire tranne che pecchi di dogmatismo, o sia appesantita dalla noia.
Dai cori di curva contro i napoletani alle visite elettorali a Fuorigrotta, dalle continue passarelle in tutte o quasi le mostre-mercato di doppiette, con tiro a segno in favore dei fotografi, alla svolta disarmista di questi giorni; dal federalismo ruggente degli anni bossiani (che usava il tricolore per le pratiche igieniche) alle felpe di tutte o quasi le istituzioni militari e civili nazionali, carabinieri pompieri artiglieri paracadutisti bersaglieri, col tricolore in bella vista e l’Inno di Mameli a fior di labbra; dal dio Po delle antiche gite del leghismo pagano e anticlericale all’ostensione del rosario nei comizi; dal praticello domestico di Pontida all’esotismo steppico della Piazza Rossa; che gli manca, ancora?
I suoi biografi stiano all’erta, il ragazzo è inesausto e ha il vantaggio, che la mia generazione gli invidia, di una totale mancanza di struttura ideologica, cosa che lo rende libero di vagare per il mondo avendo per sola bussola sé stesso. Può diventare filocinese (felpa con citazione di Confucio), convertirsi all’Islam (felpa con derviscio danzante), ripudiare la politica e studiare da tenore (felpa con Verdi, in polemica social con chi indossa felpe con Puccini). Tranne soccorrere i migranti, che lo riconoscerebbero e non sarebbero contenti di vederlo, il suo viaggio promette sempre nuove avventure, con il vantaggio che a lui non importa quali: vanno bene tutte.

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