Il virus Coglions-20, molto meno pericoloso del Covid ma non per questo fastidiosissimo, ha purtroppo trovato un veicolo di trasmissione che lo porta a manifestarsi con rinnovata severità: Coglions-20 infatti, attraverso il monopattino elettrico, sfreccia, silenziosissimo, alle spalle dei normodotati, sfiorandoli al punto da cerrettarli fulmineamente su braccia e gambe, ed obbligandoli, ogniqualvolta desiderino cambiare direzione di marcia, a voltarsi per verificarne l’assenza nel raggio di una ventina di metri.
Coglions-20 viaggia rigorosamente in coppia, come confermano studi e trattati anatomici, e la gravità epidemiologia si rileva dai luoghi ove i monopattini vengono abbandonati una volta sia esaurita la necessità dell’utilizzo, il più delle volte catalogabile in “ad minchiam”; la scala Coglions infatti parte dal fattore 1, il più basso ovvero nei siti predisposti, per arrivare al 10, abbandono nel centro geometrico di un portico, o su un marciapiede stretto. Gli esperti si dichiarano preoccupati per l’alta trasmissibilità che Coglions-20 manifesta e per cui, al momento, non esiste difesa. Il prof Zangrillo invece, intervistato nei pressi di una delle innumerevoli ville del suo assistito più illustre, il magnante Sarcofago Erotomane, ha testé dichiarato: “non esiste assolutamente un pericolo Coglions-20, i garretti della popolazione possono considerarsi al sicuro. Lo dico dall’alto della mia altisonante professionalità!”
Secondo altri luminari invece, i possessori di solo una manciata di neuroni sono i soggetti più a rischio; i sintomi sono molteplici, vanno dal mangiare avidamente ciliegie mentre si ascoltano notizie funeree, al ritenere la mascherina contro Covid soltanto un tricolore, alla maniacalità di farsi ritrarre in perenne stile ridanciano davanti a leccornie gastronomiche di ogni tipo, fino ad esporre le proprie nefandezze adipose dietro ad una consolle ingurgitando mojito a nastro.
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