mercoledì 26 febbraio 2020

Riepilogo col capolavoro



Se dovessi fotografare il momento attuale, meglio di questo frame a mio parere non c'è: è appena scoppiata la lampadina (Covid-19) e la Creatura (conglomerato di accaparratori di Dietorelle o di una quantità di sale da cucina tale da insaporire cibo per un decennio, di portatori di mascherine all'aria aperta non a norma e nel contempo svuotatori seriali di centri commerciali iper affollati, di peripatetici pennivendoli scriventi su giornali umoristici con toni da ecatombe per raggranellar qualche spicciolo in più, di canaglie speranti nel porto di Lodi per squallidi tornaconti di consenso, di ruttologi anelanti l'invito in uno dei tanti talk sparati in etere no stop e capaci di far cagare addosso persino la buonanima di Patrick de Gayardon, degli opinionisti tracannanti Krug sempre pronti ad emergere, a differenziarsi, altrimenti non se li caga nessuno, instillanti in cervici fobie più eclatanti dal vedere Suspiria in un castello solitario assieme ad un diarroico, dei "ghe pens mi" convinti che gli altri siano degli inutili corollari, di diversamente credenti convinti che certe unioni civili generino castighi, e purtroppo ne convincono molti babbani) la Creatura dicevo è spaventata. 
Gene-Frankestein (i virologi seri e non burioni ops! burloni, tutti coloro che né con google o bignami medici, né con attese ciarliere in sale d'aspetto del medico di famiglia hanno costruito la loro professionalità ma attraverso anni di studio approfondito e serio) sta tentando di riportare la normalità, ricominciando il ballo per far ripartire la Creatura, mentre il pubblico inizia a lanciargli ortaggi (i nostri vicini di casa: i francesi, che sono pronto a sacrificare la foto autografata di Gianni Rivera se fossero veritieri i numeri di contagiati che hanno, non ci credo assolutamente; gli austriaci che vorrebbero chiudere le frontiere con noi, va bene le chiudiamo però poi ad agosto ve ne state a casa vostra invece di venirci a rompere gli zebedei; e i lontani come gli americani che stanno annullando le prenotazioni per la prossima estate (visitando in loco la vestaglia di Washington, il reperto più antico che hanno)
Questo è l’attuale momento e, avendo drammatizzato il contesto, ne siamo causa principale.
Due giorni fa ho vissuto l'esperienza di possibile untore, mia moglie medico si è sottoposta al tampone, risultato negativo: ho trascorso quasi due giorni in casa, evitando contatti con gli altri. Avevo provviste in casa per quattro giorni al massimo, ho controllato che ci fossero il Martini Rosso, il Gin e le paglie naturalmente! Ho scanalato ossessivamente e devo dire che ad un certo punto, vista la totale e becera programmazione, stavo per cadere nella psicosi da Covid-19, ma per fortuna la raccolta dei gol del Cigno di Utrecht mi hanno riaccompagnato nel senno, evitandomi di far gargarismi con la varichina.
Rispetto per gli altri, consapevolezza che sia un'influenza atipica solo perché è molto trasmissibile. Tutto qui. Per il resto... forza Lione!

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