lunedì 1 luglio 2019

Tutto può risuccedere



Cialtrolandia&Alloccalia: terra di briganti, di pennivendoli peripatetici, di assalti alla diligenza senza remore, di sghignazzate imprenditoriali davanti ad un terremoto distruttivo; terra di moniti occupazionali lanciati come scudo, baluardo per lucrare sulle famigerate Grandi Opere, enormi portafogli per inabili all’onestà, al decoro; pochi parlano del Mose, uno dei più grandi scandali del dopoguerra, uno scialacquio di soldi pubblici immane, terrificante, raggelante. Eppure solo davanti a questi sperperi qualche attualmente distaccato in sinapsi, potrebbe rinvigorir neuroni e meditare sul futuro, dal Tav alle grandi cogitate autostradali, ovvero di come non sia mutato nulla rispetto al passato, sopratutto nel rapporto politica managment. Stanno sempre lì alla finestra, implorando aperture di enormi cantieri, ennesima occasione degenerativa ovattata dal silenzio mediatico di appagati mestieranti, distolti dall’evidenza che dar vita a lavori in questa modalità, equivarrebbe ad aver  nominato Al Capone quale responsabile del proibizionismo.

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