mercoledì 24 luglio 2019

Aria nuova!


Ma si dai! 
Leggiamocelo! Leggiamoci questo articolone al sapor di gruberismo o gianninismo del grande Claudio Tito di Repubblica! 


L’anima perduta dei 5stelle

di Claudio Tito

Esistono ancora i grillini? Esiste il Movimento 5Stelle?
Oppure è solo un simulacro? Svuotato, privato del suo nucleo originario. Senza un’anima. O meglio: senza un contenuto. In vita ma per sopravvivere. Per restare al governo ma non per governare. Il via libera alla Tav, infatti, è l’ultima spina staccata ai pentastellati. È il sipario che viene giù definitivamente.
Il legame indissolubile tra l’M5S e il fronte No-Tav espone la linea adottata dal presidente del consiglio – ammesso e non concesso che si tratti di una decisione solitaria – a un giudizio che non può limitarsi al perimetro ristretto del merito sull’opportunità o meno di costruire la linea Torino-Lione. Va esteso agli effetti sul partito di maggioranza relativa in Parlamento. In particolare al rapporto che aveva instaurato con l’opinione pubblica sulla base di promesse che si sono rivelate infondate o irrealizzabili. E al tentativo di accreditarsi nell’immaginario collettivo come forza ambientalista.
Almeno sotto il profilo estetico e comunicativo. Proprio per questo, il fallimento di questo rapporto assume, per i suoi elettori, i contorni di un tradimento. Di un inganno. Perché 16 mesi fa il Movimento 5Stelle è stato votato in virtù degli impegni assunti in campagna elettorale. Le architravi del programma grillino sono state però abbattute. L’Ilva di Taranto doveva chiudere ed è rimasta aperta. Il Tap, l’oleodotto pugliese, doveva essere bloccato e invece i lavori non si sono fermati. L’ultimo totem cui i grillini del governo nazionale si erano aggrappati era la Tav. È andato in frantumi. La resistenza, dannosa e praticata solo dalle giunte di Roma e Torino, aveva funzionato solo sul no alle Olimpiadi. Quell’embrione confuso e precario di valori è insomma venuto meno. Ma l’aspetto più deleterio è un altro: l’obiettivo è semplicemente salvare la poltrona.
«Finchè saremo al governo, la Tav non ha storia e non ha futuro», diceva Luigi Di Maio, non qualche anno fa ma solo pochi mesi fa. Per non parlare degli altri esponenti di spicco del Movimento: da Grillo a Di Battista fino a Fico.
Tutto si sta trasformando in una penosa finzione. Il capo politico pentastellato, nascondendosi dietro il premier e invocando il voto in Parlamento per dimostrare di essere ancora contro la Tav, mette in scena una farsa. I gruppi parlamentari grillini sono davvero contro la Tav? Possono far cadere l’esecutivo Conte. Il partito di maggioranza relativa, che esprime di fatto il presidente del consiglio, può imporre la solidarietà di governo al suo alleato. Perché non lo fa? Per rimanere a Palazzo Chigi. Perchè, ad esempio, non si appella con la stessa logica al voto in Parlamento sulla Legge che prevede le Autonomie regionali? Perchè la Lega non lo accetterebbe e aprirebbe la crisi. È
il disvelamento della debolezza a 5Stelle. E del resto i pentastellati si sono piegati ai diktat di Salvini in diverse occasioni e anche su temi che urtavano il cuore del Movimento. Sono alleati con Armando Siri, ora indagato ma già condannato per bancarotta fraudolenta, e accettano che partecipi a tavoli ufficiali di governo al fianco del leader leghista. Hanno negato l’autorizzazione a procedere nei confronti dello stesso Salvini. E oggi lo difenderanno anche sullo scandalo Moscopoli.
Il problema è che per chi si trova oggi al potere, tutto diventa indifferente. Senza valori, si può dire tutto e il contrario di tutto. Apparentemente, solo apparentemente, senza alcuna sanzione pubblica. Così Di Maio puo’ subire la Tav e Salvini può ripetere ossessivamente che i porti sono chiusi anche se, come ha dimostrato la vicenda Sea Watch, è solo un ritornello ingiustificato. Ma si tratta di un gioco che in democrazia non dura mai troppo a lungo. Il prodotto di tutto questo è infatti la costante incoerenza, l’inaffidabilità e la cancellazione dell’interesse collettivo.
Emerge solo quello individuale, di chi vuole tutelare il proprio seggio.
E la necessità che ha prodotto il patto di potere tra M5S e Lega evolve in una mefitica dedizione al potere. Solo al potere, senza politica.

Grazie grande illuminato per averci svelato l'arcano: che cioè a voi non importa un benamato cazzo che l'Ilva produca morte e cancro, che il buco miliardario della Tav va fatto non perché utile, solo perché enorme tortona da spartirsi. 
Eravate inorriditi che qualcuno avesse trovato forza e consenso per annichilire le gigantesche dipartite di denari pubblici in tasche dei soliti noti. Avevate terrore che potesse accadere, rosicavate che qualcuno cercasse consenso attraverso onestà e repulsione di sprechi decennali su cui mai avete fatto campagne serie (ricorda il Mose ad esempio?)
Grazie a lei veniamo a scoprire che il fulcro, la luna, il sapore di tutto è solo ed esclusivamente il cogliere in castagna questi squinternati pentastellati che non sono stati colti con le mani nella marmellata, al contrario dei vostri amici che pure sul collo hanno tracce dolciastre! 
Che abbiano sbagliato sgangheramente scelte e politica è indubbio! Ma non è il fulcro. Il fulcro è che purtroppo continuate ad agognare tempi andati, allorché si credeva alla parentela egizia di una minorenne, si faceva finta di nulla sul pagamento accertato fino al almeno il 1994 di tangenti alla mafia, di genitori intrallazzanti, di banche alla alì babà con al seguito gli immancabili ladroni, di scorrerie nei meandri della pubblica amministrazione, di prese per il culo ai poveri terremotati, Amatrice docet! 
Volete tornare a quei tempi, alla mefitico "E' l'ora dei sacrifici per tutti!" al "ce lo chiede l'Europa!" 
Senza nessuna remora, festanti per la stolta guida politica del Bibitaro, indegna per il Movimento. 
Forza, gioite, sbandierate! Sparito il movimento nessuno potrà fermare le gesta ignobili del neo uomo forte, il Cazzaro Verde! 
Forse solo allora riacquisterete il nerbo e la volontà del buon giornalista. Ma ahimè sarà troppo tardi!  

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