Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
mercoledì 16 gennaio 2019
Madamine e sodali
Grande euforia nella recente manifestazione pro Tav svoltasi a Torino sotto l'egida delle madamine!
C'erano tutti, ma proprio tutti, capeggiati dall'inossidabile Chiamparino che sta alla politica come un vaso della dinastia Ming dentro ad un recinto pregno di rinoceronti infoiati.
C'era tutta la crema della business class impegnata da anni a fare opere faraoniche in nome del soldo e pro loro, sfanculanti il buonsenso, il bene pubblico, l'economia dello stato che dovrebbe seguire le buone regole delle sane famiglie impegnate, da sempre, a far collimare le spese con le uscite.
Ma che volete che interessi a questi cultori della spesa fatta solo per ritorni economici e disinteressata al bilancio dignitoso di uno stato? Eppure un esempio eclatante lo abbiamo avuto recentemente: il Mose di Venezia, già vecchio e necessitante enormi spese di manutenzione prima ancora di entrare in funzione!
Niente, non è servito a nulla! Questi bifolchi, c'erano tutti come già detto, pure il piccolo Martina che riesce a farsi stare sulle palle anche senza parlare. Impegnati a sparar cazzate, a tirar fuori nobili pensieri tipo "la macchina deve ripartire, la nazione deve incentrarsi sulle grandi opere" per ergersi a benefattori, a compagni di strada sensibili al bene di tutti.
Cazzate, pacchianate, sbertucciate. Spendere miliardi per accelerare l'invio di merci, perché il Tav è solo trasporto di merci e non di persone, in una tratta già ora usata solo al 70% è un atto vigliacco contro il patrimonio nazionale.
Fingersi accaniti custodi del progresso è quanto di più ignobile si possa concepire.
Speriamo che il senno vinca, almeno per una volta e che questi chiamparini senza meta né democratico buonsenso vengano riposti nello sgabuzzino anonimo in cui si mettono le nullità destinate all'oblio. Che poi detto tra noi: che ce frega se le grandi società di costruzione sono in difficoltà? Non dovremo mica prefabbricare all'infinito opere inutili per dar lavoro a queste accozzaglie di piacenti tuttofare ad uso e consumo dei soliti noti, no?
Progetti ambientali, cura del paesaggio, studio di progetti che siano utili a tutti. La strada è questa. A culo tutto il resto! (cit.)
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